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Le fryktories di Sifnos, l’antico sistema di telecomunicazione greco

Giulia Di Bartolo by Giulia Di Bartolo
16 Gennaio 2025
in Storia
Reading Time: 3 mins read
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fryktories-sifnos

Contenuti

  • Le fryktories di Sifnos
  • Un ingegnoso metodo di comunicazione
  • Il fascino delle telecomunicazioni

Comunicare, nell’antica Grecia, non era di certo facile. Basti pensare al celebre messaggero Fidippide che, dopo la vittoria ateniese contro i Persiani, corse dalla Piana di Maratona fino ad Atene per ben 42km senza mai fermarsi. Al suo arrivo, stremato, annunciò la vittoria e morì per la fatica. In suo onore, fu istituita la pratica sportiva della maratona. Fortunatamente, furono introdotti nuovi metodi di comunicazione, come le fryktories di Sifnos.

Le fryktories di Sifnos

Già dal VI sec a.C. i greci avevano ideato un ingegnoso sistema di telecomunicazioni che, attraverso una fitta rete di torri, usavano il fuoco ed il fumo per trasmettere messaggi fino a 130 km di distanza. Del resto, il prefisso greco “telos”, che significa “lontano”, conferisce alla parola “telecomunicazione” il significato di “comunicazione a distanza”.

Sifnos, piccola isola dell’arcipelago delle Cicladi nel cuore del Mar Egeo, ne conserva le tracce più evidenti. Ha alle spalle una lunga storia; durante l’età Neolitica si hanno già i primi insediamenti, grazie al clima mite, alla conformazione geografica delle Cicladi ed i ricchi giacimenti minerari presenti. Costretti a difendersi dagli attacchi via mare dei vicini Sami, i Sifni implementarono un affascinante esempio di tecnologia antica.

Sorsero così oltre 70 torri di avvistamento in punti strategici, quali cime delle montagne e promontori. L’elevato numero di torri era proporzionale all’elevato rischio cui era soggetta l’isola. Le fryktories di Sifnos, dal greco “fryktos”, che significa “torcia”, avevano forma rotonda ed erano alte almeno due piani. Si trovavano a 5 km circa l’una dall’altra, assicurando così che il segnale di una potesse essere ben visibile all’altra per essere replicato.

Le torri presenti a Sifnos si sono preservate nel tempo, ben 55, fino ad arrivare in buone condizioni al giorno d’oggi. Vengono riaccese in occasione della Pentecoste greca, creando un suggestivo spettacolo lungo tutta l’isola. Data la loro posizione strategica nei punti più elevati, sono inserite all’interno di diversi percorsi di trekking che attraversano l’isola, ormai parte integrante dell’affascinante paesaggio naturale.

fryktories-Sifnos
Una fryktoria accesa durante la Pentecoste Greca. Crediti: Holger.Ellgaard. Licenza: CC BY-SA 3.0 DEED

Un ingegnoso metodo di comunicazione

Le torri svolgevano non solo la funzione di avvistamento e segnalazione, ma erano un prezioso strumento di comunicazione. Veniva impiegato un codice comune, simile al codice Morse, per trasmettere messaggi; di notte si comunicava con le fiamme delle torce accese, di giorno con un fumo nero dato dalla combustione di materiali particolari. Per riuscire a trasmettere messaggi contenenti parole, le torce erano disposte in una struttura che segue la Scacchiera di Polibio, con cinque file e cinque colonne. Ad ognuna corrispondeva una lettera dell’alfabeto: la comunicazione avveniva mediante il sollevamento di un determinato numero di torce per lato.

Si tratta di un sistema abbastanza diffuso nell’antica Grecia, ma fortemente dipendente dalla conformazione geografica del territorio, per cui non sempre replicabile. Il tragediografo greco Eschilo, nella sua tragedia Agamennone, descrive proprio come la notizia della caduta di Troia sia giunta ad Argo tramite le fryktories, senza la necessità di un messaggero fisico. Una soluzione di certo ingegnosa per aggirare le difficoltà dell’epoca.

Il fascino delle telecomunicazioni

L’idea di comunicare a distanza con segnali visivi ha attraversato i secoli, dalle fryktories di Sifnos fino al telegrafo di Chappe, uno strumento per la telecomunicazione immediata inventato nel XVIII secolo in Francia. Questo sistema operava in modo ottico, attraverso una serie di stazioni disposte lungo una linea predefinita e opportunamente distanziate. Il messaggio veniva trasmesso da una stazione all’altra attraverso dei bracci di legno che assumevano diverse posizioni. Ciascuna torre decifrava il messaggio e lo inoltrava alla successiva, fino al termine della linea.

Nell’Ottocento, il bisogno di comunicare a distanza si fece sempre più pressante: nacque finalmente il telegrafo, utilizzato per trasmettere messaggi codificati a lunga distanza attraverso fili elettrici.

La possibilità di comunicare istantaneamente a livello globale deve molto a questi primi sistemi, che hanno posto le basi per le tecnologie avanzate di cui ora disponiamo. Le torri di Sifnos, con la loro storia millenaria, rimangono una testimonianza affascinante di questa evoluzione, ricordando le radici antiche delle moderne reti di comunicazione.

 

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