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Giochi di Parigi 2024: le Olimpiadi di ieri e oggi

Uno sguardo alla millenaria storia delle Olimpiadi: dall'Antica Grecia ai Giochi di de Coubertin, fino alle prossime novità di Parigi 2024.

Simona Rubino by Simona Rubino
23 Aprile 2024
in Storia
Reading Time: 6 mins read
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Giochi di Parigi 2024: le Olimpiadi di ieri e oggi

Fonte: olympics.com - pawel.gaul

Contenuti

  • Le Olimpiadi: un salto nel passato di 3 millenni
  • Pierre de Coubertin e le Olimpiadi moderne
  • I simboli dei giochi
  • Aspettando Parigi 2024
  • Le novità dei prossimi Giochi Olimpici

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Dal 26 luglio all’11 agosto si terranno gli attesissimi Giochi della XXXIII Olimpiade estiva. La città pronta a ospitare il ricco programma di competizioni sportive del 2024, con oltre 200 paesi in gara, sarà nientedimeno che la Ville Lumière, capitale della Francia.

Nel calendario di Parigi 2024, pubblicato dal Comitato Organizzatore, sono stati annunciati 19 intensi giorni di gare olimpiche. Durante le tre settimane estive, si svolgeranno, infatti, 329 eventi, per un totale di 39 sport, tra cui l’inedita disciplina della break dance che farà il suo debutto proprio in questa edizione delle Olimpiadi.

Questi Giochi riveleranno tante sorprese, a cominciare dalla cerimonia di inaugurazione che si terrà all’aperto lungo la principale arteria fluviale della città, la Senna, e dalla consegna delle nuove medaglie olimpiche che conterranno un “pezzetto” della Tour Eiffel.

L’appuntamento con lo sport, inoltre, proseguirà oltre l’11 agosto. Dopo una breve pausa, verranno inaugurati i XVII Giochi Paralimpici estivi, che terranno incollati agli schermi dal 28 agosto all’8 settembre gli spettatori di tutto il mondo con ben 22 discipline in gara.

Ogni edizione delle Olimpiadi, con cadenza quadriennale, è un inno all’inclusività, al duro lavoro e alla sana competizione, ma è sempre stato questo lo spirito dei Giochi? Con una storia millenaria alle spalle, le Olimpiadi sono andate incontro a dei cambiamenti importanti fino a divenire “moderne”. Si propone, dunque, un piccolo viaggio indietro nel tempo col fine di riattraversare le principali tappe storiche dei Giochi Olimpici, per poi proseguire il racconto alla scoperta di alcune curiosità sui simboli delle Olimpiadi e sulla prossima edizione estiva parigina.

Le Olimpiadi: un salto nel passato di 3 millenni

Le Olimpiadi nascono in Grecia, circa 3000 anni fa; tuttavia, non sono gli unici Giochi conosciuti all’epoca. Tra i festival sportivi, o giochi classici, quattro erano i principali: i giochi delfici dedicati al dio Apollo, quelli istmici in onore a Poseidone, e i giochi nimei e olimpici dedicati al culto di Zeus. Fra tutti, quelli tenuti a Olimpia, gli “olimpici” appunto, erano i più famosi.

In origine, dunque, i Giochi Olimpici erano celebrazioni sportive in onore degli dèi. Celebrate ogni 4 anni, la loro importanza religiosa era tale che i conflitti bellici fossero sospesi durante il loro svolgimento, in una vera e propria “Tregua Sacra”.

Inizialmente la durata dei Giochi era molto ridotta. Essi si svolgevano nell’arco di un giorno poiché, apparentemente, vi era un’unica competizione di corsa podistica. Negli anni, tuttavia, le giornate si moltiplicarono con l’introduzione di nuove gare sportive, quali: il salto in lungo, le gare equestri, il lancio del disco e le gare di lotta.

Fonte: Marie-Lan Nguyen (Wikimedia Commons); licenza: Creative Commons Attribution 2.5 Generic license.

Gli atleti partecipanti erano uomini e concorrevano nudi. Inoltre, la maggior parte era formata da professionisti che si allenavano full-time per l’evento. La posta in gioco, infatti, era alta: per i vincitori erano previsti premi, numerosi benefici e gloria. Un requisito, oltre al sesso, indispensabile per partecipare ai Giochi era essere greci, senza escludere gli abitanti delle colonie italiane, africane e del Vicino Oriente.

Le donne non erano ammesse a gareggiare. Ciononostante, si registra che potessero competere a Sparta, così come a Olimpia, in occasione del festival dedicato alla sacra dea Era.

Il periodo d’oro dei Giochi Olimpici subì una forte scossa con l’affermarsi del potere romano dalla metà del II secolo a.C. La loro devozione ai giochi era molto diversa: se per i greci, questi erano competizioni serie, per i romani si trattava solo di “esibizioni” atte a intrattenere il pubblico. I Giochi Olimpici persero sempre di più la loro importanza, fino a venire definitivamente aboliti, perché associati a culti pagani, nel 393 d.C. dall’Imperatore romano Teodosio I.

Pierre de Coubertin e le Olimpiadi moderne

Bisognerà attendere la fine del XIX secolo per assistere nuovamente alle Olimpiadi, dopo più di mille e cinquecento anni di interruzione. Grazie alla forte spinta di Pierre de Coubertin, barone francese innamorato dello sport e profondamente affascinato dagli antichi Giochi greci, nel 1896 poté essere celebrata la prima Olimpiade moderna.

Alcuni membri del Comitato Olimpico Internazionale nel 1896. Fonte: Wikimedia Commons.

Essi si tennero nel mese di aprile ad Atene, in omaggio alla culla dove i Giochi erano nati, e vi parteciparono 13 paesi. Le discipline sportive furono 9. Le Olimpiadi, però, furono ripristinate con nuove regole, incarnando innanzitutto i principi di fratellanza e pace tra i popoli. Grazie a de Coubertin, rinacquero il motto e gli ideali di Olimpia, ma si allargarono, al tempo stesso, gli orizzonti.

I Giochi furono aperti agli atleti di tutto il mondo, a partecipanti di ogni sesso, ceto, religione, provenienza e credo politico. Inoltre, Pierre de Coubertin spinse affinché ogni Paese potesse ospitare le diverse edizioni delle Olimpiadi, prima di allora tenute solo in Grecia. Questa alternanza avrebbe così rafforzato lo spirito di amicizia tra le nazioni, uno dei valori fondamentali dei Giochi Olimpici.

Il desiderio di rendere i Giochi ancora più inclusivi, inoltre, fu il motivo all’origine delle Paralimpiadi nel 1960 (tenutesi a Roma), dedicate ad atleti disabili. Pochi decenni prima furono, altresì, inaugurati i primi Giochi Olimpici invernali a Sapporo (1924), dedicati a sport da neve e ghiaccio.

I simboli dei giochi

Tra i meriti del fondatore dei Giochi Olimpici moderni, nonché del CIO (Comitato Internazionale Olimpico), va anche quello di aver ideato il simbolo per antonomasia delle Olimpiadi: la celeberrima bandiera bianca con gli anelli. Questa fu adottata ufficialmente nei Giochi di Anversa del 1920 e rappresenta l’unione tra tutte le nazioni, in linea con i principi dei Giochi. I colori dei cinque anelli intrecciati, infatti, riprendono quelli presenti nelle bandiere nazionali di tutto il mondo, ma vi sono anche altre versioni secondo cui gli anelli rappresentano, invece, i cinque continenti.

Bandiera olimpica. Wikimedia Commons.

Oltre alla bandiera, la prima metà del Novecento introduce anche altri simboli e riti chiave della manifestazione. Tra questi, si menzionano la fiamma olimpica, introdotta nel 1928, e la staffetta con la fiaccola, nel 1936. Quest’ultima, come ben noto, consiste nel portare la fiamma olimpica da Olimpia alla sede dove sono ospitati i Giochi, ed enfatizza l’antico e primordiale legame dei Giochi con la loro culla natia. La fiamma olimpica, accesa durante la cerimonia di apertura, rimane tale per tutta la durata delle gare sportive e simboleggia la pace e il sacrificio degli atleti.

Aspettando Parigi 2024

Parigi ha un forte legame con le Olimpiadi. La capitale francese è stata il luogo che ha accolto i padri fondatori del Movimento Olimpico. Qui è nata l’organizzazione di Pierre de Coubertin: il CIO (Comité International Olympique) che oggi ha sede a Losanna, in Svizzera.

Nella Vision di Parigi 2024 si può leggere quanto segue: “Le celebrazioni sportive avverranno lungo l’asse della Senna, dal nuovo Villaggio Olimpico, sito a soli 15 minuti dal centro di Parigi, ai monumenti del centro città, come la Tour Eiffel e il Grand Palais.” Lo scenario che accoglierà i Giochi sarà, dunque, memorabile. Sarà la prima volta nella storia delle Olimpiadi moderne estive che la cerimonia di apertura non si svolgerà in uno stadio.

In vendita oltre 13 milioni di biglietti sia per i Giochi Olimpici (quasi 10 milioni) che Paralimpici (circa 3 milioni e mezzo), per un incasso previsto di 1,2 miliardi di euro. I prezzi oscillano dai 50 ai 100 euro in media per assistere alle gare sportive, mentre per le cerimonie di apertura e chiusura i costi raggiungono anche i 500/600 euro.

Le novità dei prossimi Giochi Olimpici

Le novità che ha in serbo la XXXIII edizione delle Olimpiadi estive sono molteplici, a cominciare proprio dallo sport. A Parigi avverrà il grande debutto della break dance, o breaking, nuova disciplina che farà il suo ingresso ufficiale ai Giochi Olimpici proprio nel 2024. Le gare di break dance comprenderanno sfide individuali, divise per genere, in cui si affronteranno 16 B-Boys e 16 B-Girls.

Break dance. Fonte: Sry85 (Wikimedia Commons); Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. 

Torneranno, inoltre, alcuni degli sport che hanno esordito durante la scorsa edizione dei Giochi di Tokyo 2020 (tenutasi, però, nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19 pienamente in corso all’epoca). Si potrà assistere nuovamente alle gare di surf, arrampicata sportiva e skateboard. Non saranno incluse, invece, le competizioni di karate e di baseball/softball, anch’essi sport introdotti nelle scorse Olimpiadi.

Un’altra curiosità sui Giochi di Parigi è legata al disegno delle medaglie olimpiche destinate agli atleti vincitori. Queste conterranno, infatti, un pezzo di metallo che prima apparteneva alla torre-simbolo di Parigi: la Tour Eiffel. Esso sarà incastonato nella parte centrale di ogni medaglia (bronzo, argento e oro), mantenendo il suo colore grigiastro originale. Naturalmente, si tratta di un metallo non prelevato appositamente per l’occasione dalla Tour Eiffel, il ché avrebbe dato adito a non poco scandalo, bensì di quello asportato da una precedente restaurazione risalente al 1889, e conservato da allora.

Medaglie Olimpiche Parigi 2024. Fonte: olympics.com

Le prossime Olimpiadi hanno già creato grandi aspettative. In vista del 26 luglio, non resta che aspettare gli ultimi mesi e preparare il tifo per i propri atleti, tenendo sempre vivo il monito di de Coubertin: “L’importante non è vincere, ma partecipare”.

 

 

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Specializzata in Lingue e Letterature Comparate e amante delle culture straniere. Nutre una grande passione per l'arabo e la didattica delle lingue.

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