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Dopo la breve parentesi sulle affascinanti e inaspettate tradizioni natalizie nei Paesi del Mediterraneo, è giunto il momento di esplorare alcune delle usanze tipiche di Capodanno.
I festeggiamenti per l’anno nuovo portano con sé una serie di abitudini, di pratiche legate a credenze superstiziose e scaramantiche, veri e propri riti propiziatori. Lo scopo della loro attuazione? Ottenere fortuna. Questa è la parola chiave attorno alla quale gesti insoliti e comportamenti inusuali acquisiscono senso.
Si propone, dunque, una rapida panoramica delle tradizioni di Capodanno più curiose del Mediterraneo.
Cibi portafortuna
In occasione dei festeggiamenti per l’anno nuovo, non possono mancare tavole imbandite con ricche e gustose pietanze. Alcuni dei piatti e dei cibi serviti, tuttavia, assolvono una funzione che va ben oltre le mere esigenze dello stomaco.
Tra questi, spiccano dei chicchi d’uva “fortunati”, 12 per l’esattezza. In Spagna è tradizione mangiarne uno per ogni rintocco della mezzanotte, ed è fondamentale rispettarne la cadenza. Si ritiene, infatti, che chi riesce a finirli tutti entro il breve tempo a disposizione avrà dinnanzi a sé un anno pieno di fortuna. I chicchi di questo frutto, che rappresenta l’abbondanza, simboleggiano, così, la buona sorte per ogni mese dell’anno a venire.
Nel Bel Paese, invece, è usanza consolidata consumare una ricca portata di lenticchie la sera di San Silvestro. Questi legumi, associati per la loro forma tonda e schiacciata alle monete, porterebbero, infatti, ricchezza e fortuna a coloro i quali le consumano. Si tratta di una tradizione antica che affonda le sue origini ai tempi dell’Antica Roma.
Anche il melograno, frutto molto apprezzato nei Paesi arabi e in gran parte del Vicino Oriente, diventa protagonista a Capodanno. Simbolo di abbondanza e prosperità, in Turchia esso viene consumato per l’occasione o scagliato per terra davanti alla porta di casa come segno di buon auspicio per l’anno nuovo. Più sono i chicchi sparsi per terra, maggiore la fortuna.
Volendo aggiungere un altro esempio, in Siria e in Libano l’anno nuovo si celebra con un piatto “bianco”. Questo colore è associato a concetti positivi, come la pace e la prosperità, e viene, pertanto, portato anche a tavola sotto forma di gustose pietanze. Tra esse: lo shakriyeh, uno stufato di agnello e yogurt, i kibbeh labanieh, delle polpettine a base di carne con salsa allo yogurt, e il riz bi haleeb, un pudding di riso.
La moneta della fortuna
Continuando la rassegna dei cibi fortunati, non si può tralasciare la torta greca vasilopita. Questo dolce semplice e gustoso viene preparato a Capodanno in onore di San Basilio, una figura cristiana particolarmente cara ai greci, ma, si badi, non è questa la sua particolarità. Quello che la rende speciale, in effetti, è la presenza di una moneta al suo interno, debitamente avvolta nella carta stagnola per ragioni igieniche. Chi ha la fortuna di trovarla nella propria fetta di torta godrà di un anno fortunato.
La torta vasilopita, però, non è l’unica a contenere oggetti metallici portafortuna. In Spagna è usanza far scivolare un anello d’oro, come una fede, o una moneta all’interno del bicchiere dello spumante prima del brindisi di mezzanotte. Affinché la fortuna sia assicurata, è necessario bere tutto lo spumante contenuto nel bicchiere e, di seguito, riprendere l’oggetto prezioso fattovi cadere.
Best practices per Capodanno
Oltre alla fortuna legata ai cibi, e agli oggetti contenuti al loro interno, numerose sono le pratiche e i gesti propiziatori da mettere in atto per Capodanno. Tra questi, ve n’è una diffusa in diversi Paesi, quali l’Italia, la Spagna e la Turchia, che consiste nell’indossare dell’intimo di colore rosso per San Silvestro. Questa usanza, parecchio diffusa, è di buon augurio per l’anno nuovo, sia in termini amorosi o di fertilità, che di benestare futuro sensu lato.
In Grecia, per augurare un felice anno nuovo alle persone care, non c’è niente di meglio che regalare i gouria, degli amuleti portafortuna di varie dimensioni e simboli, come chiavi, nazar (occhio di Allah), melograni, barche, e tanti altri. Possono essere appesi o esposti in casa, oppure portati con sé. Ciò che conta, affinché il loro “potere” funzioni, è riceverli in dono e, dunque, non comprarli per uso personale.
Non sempre, però, la fortuna è legata a oggetti concreti: essa può anche smaterializzarsi, assumendo forme diverse. Basti pensare a tradizioni di Capodanno come il podarikò greco, che consiste nel mettere piede in un’abitazione il primo giorno dell’anno. In altre parole, si ritiene di buon auspicio lasciare entrare per prima una persona “fortunata” dentro la propria casa. Il rito richiede anche che l’ingresso sia marcato prima dal piede destro.
Similmente, in Turchia sono in uso altre pratiche fortunate: mettere del sale sulla soglia di casa, lasciare scorrere l’acqua del rubinetto, aprire un lucchetto…
Giungendo alla conclusione, i modi per augurare a sé stessi e agli altri un anno prospero sono davvero tanti. Sono abitudini che rivelano il loro forte radicamento nella cultura mediterranea, in grado di coinvolgere anche i più scettici alle superstizioni.
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