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La Moschea Blu nasce dal volere del sultano Ahmed I nel 1609 con lo scopo di mantenere unita la popolazione dopo l’esito negativo della guerra fra l’impero Ottomano e la Persia; per poter costruire questo edificio, però, il sultano non utilizzò il suo tesoro personale, ma usufruì dei fondi del paese.
Struttura architettonica
L’architettura della moschea presenta una pianta rettangolare che ospita al suo interno uno spazio quadrato adibito come luogo di preghiera. Gli elementi architettonici presenti in questo edificio sono l’esempio di influenze bizantine che si sposano perfettamente con l’architettura ottomana. La facciata frontale della moschea presenta uno stile che ricorda quello della moschea di Solimano.
Guardando questa costruzione si rimane estasiati per la sua monumentalità. Infatti, osservando la parte superiore dell’edificio si ha la sensazione che le cupole si riversino verso l’osservatore dalla cupola centrale. Questo edificio viene considerato dagli studiosi come l’ultima grande moschea del periodo classico.
Uno degli elementi più importanti a livello architettonico è il mihrab, ovvero una nicchia che indica la direzione della Mecca dove si trova la Ka’ba.
Nell’area nord della moschea è posto il mausoleo del sultano che morì all’età di ventisette anni a causa del tifo. In questa zona è situata anche un’antica scuola religiosa.
Curiosità della Moschea Blu
L’edificio viene comunemente chiamato ‘Moschea Blu’ per via delle varie sfumature di blu presenti nelle piastrelle dipinte a mano e nelle raffigurazioni bucoliche e floreali. La delicatezza artistica di queste decorazioni è il motivo per cui la Moschea è entrata a far parte dell’UNESCO nel 1986.
Altra meraviglia da poter osservare all’interno della moschea sono le iscrizioni coraniche presenti nel soffitto, realizzate da Seyyd Kasim Gubari (artista e calligrafo di grande fama del XVII secolo).
La moschea è stata edificata su una parte del Gran Palazzo di Costantinopoli di fronte ad “Haga Sophia” e l’Ippodromo. Il complesso originale comprendeva una madrasa (convitto musulmano), un ospedale, una scuola elementare, un mercato, un imaret (cucina) e la tomba del sultano Ahmed I.
La cupola principale è alta 45 metri e presenta ben ventotto finestre, le semicupole invece quattordici. I vetri delle finestre provengono da Venezia, l’importazione di questo materiale sottolinea il buon rapporto che c’era fra Istanbul e la signoria veneziana.
La moschea vanta ben sei minareti (torri), ognuno di essi alto 64 metri, che la rendono seconda solo alla moschea della Ka’Ba alla Mecca che ne vanta sette. Questa differenza nasce da un malinteso linguistico avuto fra il sultano Ahmed I e l’architetto francese che si occupò dei lavori: il sultano aveva espresso il desiderio di far costruire i minareti in “ORO”, ma a causa della scarsa conoscenza della lingua l’architetto confuse la parola “ALTIN” (oro) con “ALTI” (sei).
Tale fraintendimento causò l’indignazione di molti poiché solo la Ka’Ba poteva avere un tale numero di minareti. Il sultano dunque fu costretto a far costruire un settimo minareto nella moschea della Mecca per farle mantenere il primato.
L’organizzazione dei lavori fu descritta minuziosamente in otto volumi che ad oggi sono conservati nella biblioteca del palazzo di Topkapi; la festa di apertura si ebbe sotto il sultano Mustafa I nel 1617, anche se nel cancello di ingresso è presente l’anno precedente, 1616.
Nella zona est della moschea è presente un bazar con molteplici bancarelle dove si possono comprare dei prodotti tipici. Nel periodo estivo la moschea diventa un’attrazione suggestiva grazie agli spettacoli di suoni e luci che si possono osservare al calar della sera, da maggio a settembre, ogni sera in una lingua diversa. I tappeti che si trovano su tutto il pavimento sono donati dai fedeli; quando questi si usurano, vengono sostituiti.
Regole e consigli per visitare la Moschea
Per poter visitare questo luogo bisogna seguire delle regole ben precise. Il consiglio più frequente che viene dato ai turisti è quello di organizzare la visita di mattina, questo perchè la moschea nell’arco della giornata chiude al pubblico per 90 minuti durante le orazioni. La chiamata alla preghiera avviene cinque volte al giorno: la prima chiamata all’alba, mentre l’ultima al calar del sole.
Per entrare nella moschea bisogna levarsi le scarpe e riporle in un sacchetto che viene fornito gratuitamente e le donne vengono invitate a indossare un copricapo, anch’esso fornito gratuitamente. All’interno della moschea è vietato fare foto con flash, disturbare o semplicemente fotografare chi sta pregando.
Questa moschea rappresenta un luogo magico, intriso di fede e bellezza che da migliaia di anni regala uno scenario mozzafiato, si ha la sensazione, osservandola, che da un momento all’altro il sultano Ahmed I possa uscire dalla moschea e ammirare ancora oggi la bellezza di questa costruzione.
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