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Diva di fama internazionale, ma umile e autentica al contempo. Raffaella Pelloni, in arte Carrà, è stata orgoglio italiano, star unica nel suo genere in grado di anticipare i tempi e promuovere un’apertura all’amore senza eguali.
Dai programmi televisivi alle hit musicali, la regina dello spettacolo ha incantato il pubblico italiano e ispanofono grazie a un carisma fuori dal comune. Con una ventata di freschezza, ha introdotto un nuovo modo di vivere la femminilità e l’amore, senza temere di sfidare tabù e preconcetti.
Ciò che l’ha resa rivoluzionaria è stato anzitutto, ma non esclusivamente, il suo enorme impatto sulla cultura pop.
Raffaella chi?
A due anni di distanza, è ancora aperta la ferita sulla scomparsa dalla scena nazionale della diva italiana per eccellenza che, in più di cinquant’anni, ha collezionato un successo dopo l’altro.
La bolognese dall’iconico caschetto biondo è stata una figura poliedrica, un’artista completa che si è cimentata nella danza, nella recitazione, nel canto e nella conduzione di svariati programmi televisivi. Tra questi ultimi spiccano il Canzonissima degli esordi, le “perle” Carramba! Che Sorpresa e Carramba! Che Fortuna, e Pronto, Raffaella?, show del mezzogiorno dall’inaspettato successo.
Il loro fu un esito straordinario, così tanto, si pensi, da portare alla coniatura del neologismo “carrambata“ (Treccani 2008). Termine di chiaro rimando all’omonimo programma condotto dalla Carrà, indica: “(una) situazione che ricorda momenti tipici del programma televisivo «Carràmba! che sorpresa»”; ergo, un incontro inatteso con persone con le quali si erano persi i contatti da tempo.
Non meno rimarchevoli sono stati i successi discografici, con più di 60 milioni di dischi venduti, sugellati da frizzanti tournée internazionali. Tra le hit sempre contemporanee della cantante, si ricordino i divertenti, provocatori e moderni brani: Tuca Tuca, Rumore, Fiesta, Tanti auguri, A far l’amore comincia tu, Luca.
Un’icona rivoluzionaria
Pedro Almodóvar una volta affermò, ospite a Che Tempo Che Fa: «Raffaella no es una mujer. Es un estilo de vida» (tradotto, “Raffaella non è una donna, è uno stile di vita”). La Carrà è stata un’icona pop, un modello femminile avanguardista sia dal punto di vista morale che estetico. La sua immagine è rimasta scolpita nell’immaginario collettivo: la ridente bionda col caschetto dai vestiti con le spalline ricolmi di paillettes…
Il suo stile ha generato scandalo e curiosità in un’epoca, gli anni ’70, ancora marcata da bigottismo e moralismi. Ciononostante, la diva italiana ha sempre rotto gli schemi, senza mai temere di esprimere liberamente il proprio modo di essere. Come dimenticare l’esordio nel 1971 del celebre ballo del Tuca Tuca in cui appariva con l’ombelico scoperto e danzava una semplice, ma sensuale coreografia; ballo che il Vaticano bollò come “peccaminoso” e che inizialmente fu anche censurato dalla Rai democristiana.
Raffaella Carrà, con incredibile sguardo lungimirante, ha lanciato una moda dopo l’altra, grazie agli abiti estrosi disegnati da Luca Sabatelli. Persino nella sua più recente comparsa come giudice nel talent show The Voice ha saputo stupire il pubblico con dei “rockettari” mezzi guanti di pelle.
Femminista ed LGBTQ+ friendly
Raffaella Carrà ha trasmesso un modello di femminilità indipendente e “libero” nell’accezione più completa; sia in termini di relazioni amorose: “E se ti lascia lo sai che si fa? Trovi un altro più bello che problemi non ha”, sia in termini di libera espressione della sessualità e di autodeterminazione: “A far l’amore comincia tu!”.
Non racconta la donna che si strugge per amore, ma quella che sa godersi la vita e si rialza dopo le difficoltà. È sensuale, ma mai volgare, e inneggia all’amore senza distinzioni di sesso e identità di genere. Anche per questa presa di posizione, è diventata un idolo per la comunità LGBTQ+.
Nel 2017 riceve persino il premio di icona gay mondiale al World Pride di Madrid, ma affermerà in un’intervista: “sono diventata icona gay mio malgrado, non ho fatto nulla”, intendendo dire con quelle parole di non aver cercato una connessione forzata con questa comunità, ma che, piuttosto, la sintonia sia sorta in maniera spontanea.
Omaggio alla diva: la docuserie Raffa
Per rendere ulteriore omaggio alla diva della porta accanto, è stata prodotta la docuserie Raffa, una creazione diretta da Daniele Luchetti, composta da tre episodi di un’ora ciascuno. Attraverso interviste e materiali inediti sulla Carrà, ne viene raccontata la vita pubblica e privata.
La docuserie, disponibile su disneyplus dal 27 dicembre, viene descritta così nella piattaforma streaming: “Chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà, regina della tv e icona LGBTQ+: Raffaella Carrà è un mito che supera ogni barriera, un’artista amata incondizionatamente dal pubblico internazionale per oltre 50 anni. Eppure, Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave.”
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