Contenuti
Questo articolo è disponibile anche in:
Un grande rinvenimento è stato annunciato giovedì, di fronte alla Grande Piramide di Giza. Si tratta di un indizio che potrebbe fornire la chiave per la risoluzione di uno dei più grandi misteri provenienti dall’antico Egitto: localizzare la tomba perduta del faraone Cheope, da tempo agognato obiettivo degli egittologi di tutto il mondo. Ma di cosa si tratta nello specifico? E quali tecnologie sono entrate in gioco?
Il passaggio segreto della Grande Piramide di Giza
Come annunciato durante la conferenza stampa da Ahmed Eissa, ministro del Turismo e dell’Archeologia, e dell’egittologo Zahi Hawass, è stato possibile osservare per la prima volta un corridoio finora inesplorato. Non si tratta di una vera e propria novità: tale passaggio, infatti, è stato rinvenuto nel 2016. Tuttavia, le ricerche condotte da allora hanno portato, in questi giorni, ad avere la conferma ufficiale dell’esistenza della cavità, finora teorizzata.
Tale passaggio è situato in corrispondenza della facciata settentrionale della piramide di Giza, la più grande del complesso archeologico. Gli archeologi, grazie alle osservazioni effettuate tramite endoscopio, hanno potuto prenderne le misure: 9m di lunghezza, 2.10m di larghezza e 2.3m di altezza. Ma la sensazionalità dell’osservazione risiede nella particolare tecnica di costruzione impiegata, più di 4mila anni fa, nella realizzazione del corridoio.
La volta a “V rovesciata”
Gli studiosi hanno infatti osservato come la volta del passaggio sia a “V rovesciata”: tale modus operandi servirebbe, secondo Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ad alleggerire il peso sovrastante gravante sull’ingresso principale della piramide situato al di sotto del corridoio appena scoperto.
Un’altra, promettente ipotesi, tuttavia, suggerirebbe la presenza di una grande stanza, ancora da svelare, in fondo al passaggio: secondo l’egittologo Zahi Hawass potrebbe trattarsi finalmente della misteriosa camera funeraria del faraone Cheope. Quest’ultima, infatti, mai rinvenuta, porta gli archeologi a ipotizzarne un saccheggio in passato, oppure a un tesoro millenario ancora da scoprire.
Gli studi effettuati sulla Grande Piramide di Giza
Le osservazioni divulgate lo scorso 2 marzo sono il risultato di lunghi anni di lavoro. Dal 2015, infatti, si ipotizza l’esistenza del corridoio: da allora, un team internazionale di scienziati lavora su ScanPyramids, un progetto high-tech atto a esplorare i segreti nascosti della piramide di Giza.
Lo studio si è avvalso di un radiografo a muoni: uno strumento che, come spiegato da National Geographic, “permette di misurare la quantità assorbita di muoni, particelle con carica negativa che si formano dallo scontro dei raggi cosmici con gli atomi dell’atmosfera, dopo il loro attraversamento di strutture solide“. È stata così scoperta la presenza del corridoio. Non resta, dunque, che attendere i risultati delle prossime indagini: 9 metri potrebbero essere la distanza che separa il mondo dalla tomba di Cheope.
Rimani sempre aggiornato seguendoci su Telegram!