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Come dimenticare la spettacolare Parata d’Oro dell’aprile 2021, ancora sotto giogo del Covid-19, che ebbe come protagonisti nientemeno che i Faraoni dell’Antico Egitto. Il Cairo colse l’occasione per trasformare il trasferimento di 22 inestimabili mummie reali dallo storico Museo Egizio di Piazza Tahrir verso la loro nuova dimora in una sfilata celebrativa senza eguali. La destinazione finale fu il colossale Museo Nazionale di Civiltà Egizia sulla Piana di Giza.
Non ancora aperto al pubblico, ma già giunto al termine dei lavori, il Grande Museo Egizio si convertirà presto nella più grande struttura archeologica al mondo dedita alla custodia di reperti appartenenti a una singola civiltà.
La nuova costosissima “gemma” dell’Egitto, nota, non casualmente, come GEM, acronimo inglese di Grand Egyptian Museum, ospiterà circa 100.000 artefatti antichi risalenti agli anni delle civiltà faraoniche, e non solo. La sua attrazione di punta verterà sulla collezione dei tesori appartenuti al celeberrimo “Faraone bambino” Tutankhamon.
In attesa di comunicazione ufficiale sulla data d’inaugurazione, che dovrebbe avvenire nella stagione primaverile del 2024, a seguire si invita a gettare un rapido sguardo sui tesori che sarà possibile scoprire nel Museo, nonché sulla sua particolarissima architettura e sulle cause dietro ai lunghi tempi di apertura.
Nuova gemma d’Egitto: presto l’apertura
Il GEM sarà un’attrattiva chiave del Cairo. Accanto ai due grandi musei sull’Antico Egitto della capitale, il Museo Nazionale della Civiltà Egizia e il centralissimo Museo Egizio del Cairo in Piazza Tahrir, storica piazza del Cairo, aprirà i battenti un terzo gioiello: proprio il Grande Museo Egizio. Rispetto ai primi due, tuttavia, il GEM si fregerà del titolo di museo archeologico più grande del mondo e sarà anche uno dei più moderni.
Anche la sua posizione sarà vantaggiosa per i molti turisti che vi si recheranno in visita. Costruito sulla piana di Giza, il nuovo museo sarà, infatti, ubicato a un paio di chilometri dalle tre Grandi Piramidi. Così, dopo aver osservato l’unica meraviglia del mondo antico, il GEM rientrerà nel naturale e più agevole proseguimento della visita, e ciò sarà possibile schivando il caos del traffico cittadino.
I turisti avranno la possibilità di esplorare le 12 sale espositive del museo che copre la vastissima superficie di 480 mila metri quadri. Sebbene, come si è menzionato all’inizio di questo articolo, il Museo non sia ancora aperto al pubblico, è comunque consentito l’accesso ad alcuni, limitati, spazi dall’8 marzo scorso: la Hall centrale, la grande scalinata, l’area commerciale e i giardini esterni.
Nel sito ufficiale del GEM si legge: “The GEM Complex is now offering limited tours to test site readiness and the visitor experience ahead of the official opening.” Tutti gli spazi interni del museo resteranno chiusi alle visite fino all’inaugurazione, che avverrà in pompa magna, con Capi di Stato, personaggi politici e VIP da tutto il mondo.
I tesori del Grande Museo Egizio
Il Grande Museo Egizio offrirà un’indimenticabile immersione storica sulla civiltà egizia, dagli anni predinastici fino al più moderno periodo greco-romano di questo popolo. Millenni di storia saranno così rivelati al pubblico, il quale avrà la possibilità di osservare anche dei reperti antichi inediti, esposti per la prima volta.
La maggiore forza di attrazione del museo, come anticipato, sarà l’intera collezione tombale del più famoso faraone d’Egitto: Tutankhamon. Solo i suoi tesori ammontano, infatti, a più di 4.500 unità. Tra essi, vi saranno l’iconica maschera funeraria d’oro (XIV secolo a.C.), prima conservata nel Museo Egizio di Piazza Tahrir, i gioielli del sarcofago, il trono e il corpo mummificato di Tutankhamon.
Quest’ultimo era stato trasportato nel corso della Parata d’Oro dei Faraoni del 2021, insieme ad altri 21 reali dell’Antico Egitto che includevano anche 4 donne, tra cui le regine Ahmose-Nefertari e Hapshepsut. Tra le mummie era presente anche il Grande Ramses II, la cui imponente statua che lo raffigura, prima sita nella piazza cairota che ha preso il suo nome, dà ora uno scenografico benvenuto ai turisti del museo nella Hall centrale.
I tesori del GEM includeranno anche una scultura in granito nero della regina Nefertiti, una in granito rosa di Amenhotep III e la barca solare del faraone Cheope.
Progetto da 1 miliardo di dollari
Sorge spontaneo un quesito: perché è stato costruito il Grande Museo Egizio, un progetto architettonico costato la cifra esorbitante di un miliardo di dollari? La risposta va cercata nei primi anni ’90, all’epoca del mandato di Hosni Mubarak.
Fu lui ad annunciare la necessità di un nuovo museo che potesse raccogliere gli artefatti antichi sparsi nel Paese. L’esigenza di costruire una nuova struttura sorse anche come conseguenza dell’accatastamento dei reperti storici nel Museo Egizio di Piazza Tahrir.
Nel 2002 venne, dunque, lanciato un concorso internazionale per la realizzazione del museo. Vinse uno studio di architettura irlandese, i Heneghan Peng Architects, con un progetto ultra-moderno che armonizzava le forme del museo con quelle delle vicine piramidi, attraverso un design originale.
La costruzione del GEM cominciò, così, nel 2005, con la previsione di un budget complessivo di circa 500.000 milioni di dollari. Una serie di rallentamenti dovuti sia a fattori interni ed esterni ai lavori di costruzione, tuttavia, hanno fatto lievitare i costi nel tempo, i quali si sono raddoppiati.
Rallentamenti e imprevisti
La conclusione dei lavori originariamente prevista nell’arco di dieci anni, evidentemente, non è andata a buon fine a causa di alcune difficoltà e imprevisti. Tra questi, si menzionano la crisi finanziaria del 2008, lo scoppio delle insurrezioni popolari nel 2011 sulla scia dell’ondata di proteste nota come primavera araba, partita dalla Tunisia e poi diffusasi a macchia d’olio in molti altri Paesi arabi.
Inoltre, lo scoppio della pandemia globale di Covid-19 ha mandato in fumo i piani di apertura del Grand Egyptian Museum, posticipando ulteriormente la data di inaugurazione.
Agli imprevisti esterni, si sono poi aggiunte le difficoltà relative alla costruzione del museo stesso. Le dimensioni esagerate del complesso architettonico e la ricerca di materiali edili adeguati a reggere la struttura hanno rappresentato una vera e propria sfida per gli ingegneri e le imprese appaltatrici.
Nonostante i numerosi scogli incontrati nel corso degli anni, oggigiorno il GEM è finalmente completo. Rimane solo da attendere la comunicazione ufficiale della sua apertura, una notizia che tutto il mondo desidera ormai impazientemente.
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