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Superstizioni greche: la vita di ogni giorno è composta da avvenimenti, tutti in egual modo importanti. Per alcuni di essi, serve un grado d’impegno in più: esami, verifiche, colloqui di lavoro. È durante tali eventi che emerge il lato scaramantico dell’essere umano: si ricorre talvolta ai concetti di fortuna, sfortuna, e a quei tanti riti che potrebbero, seppur in modo astratto, influenzare tali avvenimenti. C’è un paese, tuttavia, dove questi concetti sono strettamente intrecciati con la cultura e la tradizione: la Grecia.
Mati: tra le più celebri superstizioni greche
Per coloro i quali si recheranno in Grecia, tanto per una breve gita quanto per un lungo periodo di tempo, trovandosi a passeggiare nelle vicinanze dei negozi tipici della zona, non sarà inusuale trovarsi circondati da centinaia di oggetti sferici, a forma di occhio. Si tratta dei nazar, amuleti contro la sfortuna dal tipico colore blu, indossabili spesso come gioielli.
Questi oggetti sono tra i più venduti e utilizzati a causa della superstizione del Mati: gli avvenimenti sfortunati attribuiti al malocchio, lanciato da qualcuno per invidia, gelosia o rabbia. Tradizione più che radicata entro diversissimi territori del Mediterraneo, si pensa che il malocchio giunga alla vittima designata tramite atti gentili, quali i complimenti.
L’azione del complimentarsi, infatti, secondo la credenza, non esprimerebbe solamente un sentimento positivo: al contrario, nasconderebbe negatività, che passerebbe al soggetto del complimento. La conseguenza diretta è il malessere: specialmente quando si tratta di mal di testa, lo si associa al Mati. Una credenza che non sembrerebbe allontanarsi di molto da certi studi linguistici, secondo i quali il ricevente del complimento entrerebbe in protezione dell’oggetto elogiato, percependo un certo grado di gelosia o invidia.
Come rispondere, dunque, al Mati? Entra in gioco il rito del Xematiasma: tradizionalmente insegnato dagli uomini alle donne e viceversa – mai da una persona dello stesso genere, dalla quale va invece appresa “di nascosto”, consiste nel gettare dell’olio o dei semi di garofano in un bicchiere d’acqua (questi ultimi vengono successivamente bruciati); successivamente, si dovrebbe sentire sollievo dai sintomi di malessere: uno sbadiglio permetterebbe di rilevare la buona riuscita del rito.
Ftou Ftou Ftou e i dragées sotto il cuscino
Le superstizioni tipicamente greche, tuttavia, non sembrerebbero concludersi qui. Non sarebbe inusuale, infatti, trovandosi in Grecia, sentire l’onomatopea Ftou Ftou Ftou: ovvero, quella dello sputo. La saliva umana, in Grecia, sarebbe uno dei mezzi beneaugurali più utilizzati: tuttavia, a maggior ragione nel periodo post-Coronavirus, ciò farebbe pensare a un atto antigienico.
Ecco perché, ormai, si utilizza solamente l’onomatopea, indicando la persona da “proteggere” dal malocchio: tale gesto viene apprezzato alla pari di un complimento, poiché indica una qualità che potrebbe suscitare la gelosia in altri. Ftou Ftou Ftou viene utilizzato anche durante cerimonie solenni, specialmente per quel che riguarda la chiesa Greca Ortodossa: dopo aver battezzato un bambino, ad esempio, tanto il celebrante quanto i padrini del nuovo nato eseguiranno il rito, invocando la protezione dai mali ultraterreni.
Un’altra tradizione tipicamente greca legata alla superstizione, infine, riguarda i dragées: dolci nati nel 1300 circa in Francia, potrebbero sembrare a prima vista dei confetti. Tuttavia, essi sono dei “parenti prossimi” delle mandorle ricoperte di zucchero: hanno un cuore ripieno, solido se fatto di frutta secca, morbido se fatto di crema.
Alternativa valida durante la classica confettata matrimoniale, la tradizione vuole che, nascondendone uno sotto al cuscino, si sognerà la propria anima gemella, colui o colei con la quale, in futuro, ci si sposerà. Questa, come molte altre tradizioni ancora, vanno a riempire il curioso mondo delle superstizioni greche: atti che potrebbero o non potrebbero funzionare, ma che restano saldamente legati alla cultura dell’antico paese mediterraneo, definendola e rendendola ancor più curiosa da scoprire.
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