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In questi giorni in Italia molti giovani si stanno preparando per l’ esame di Stato. Per questo il sito del Ministero dell’Istruzione è uno dei più visitati in quanto autorevole fonte per tutte le informazioni dedicate.
Cosa rappresenta l’esame di Stato nelle tappe di vita della maggior parte degli italiani?
Costituisce un vero e proprio rito collettivo che segna la fine dell’adolescenza per milioni di studenti. Un periodo intenso tra ansie e emozioni, un passaggio obbligato che ha assunto un significato culturale e sociale ben più ampio. Da quasi un secolo è diventato un topos che ha subito varie trasformazioni storiche e rappresentazioni nella cultura pop.
Origini e evoluzione dell’esame di Stato
All’epoca chiamato esame di maturità è stato introdotto con la Riforma Gentile del 1923. Il ministro Giovanni Gentile lo concepì come un test rigoroso: da quattro a sei prove scritte, un colloquio orale su tutte le materie degli ultimi tre anni (liceo classico) o quattro (scientifico), e una commissione composta unicamente da professori esterni, spesso universitari.
Oggi, dopo l’ammissione all’esame, la promozione all’esame di Stato è quasi scontata; nel 1924-25, invece, solo il 59,5% degli studenti di Liceo Classico fu promosso. Fortunatamente, negli anni ‘50 e ‘60, l’esame iniziò ad ammorbidire la sua struttura, mantenendo comunque un forte carico simbolico.
Solo nel 1998, con la riforma del ministro Luigi Berlinguer, il nome passò da “maturità” a esame di Stato, riflettendo un cambiamento profondo: da esame elitario a valutazione più accessibile, incentrata anche sulle competenze.
Il cambiamento più grande è avvenuto durante la pandemia da Covid-19 quando le commissioni sono diventate quasi totalmente interne, suscitando dibattiti: da un lato la maggiore “empatia” verso gli studenti, dall’altro la possibile riduzione del rigore valutativo.
L’incubo ricorrente: rifare l’esame di Stato
Per gli adulti italiani l’esame di Stato non rimane solo un ricordo di gioventù ma spesso riappare come uno degli incubi più diffusi. Perché? L’esame di Stato rappresenta una forte prova emotiva, un momento di passaggio che resta impresso nella memoria collettiva.

Il peso simbolico dell’esame si riflette anche nel cinema italiano: basti pensare a film cult come Notte prima degli esami (2006), che ha raccontato con nostalgia e ironia le ansie e le dinamiche di un gruppo di maturandi negli anni ’80.
Un confronto con i Paesi del Mediterraneo
L’esame di Stato italiano non è un unicum: anche negli altri Paesi del Mediterraneo e dell’Europa orientale gli studenti affrontano esami conclusivi dell’istruzione secondaria superiore, spesso simili per struttura e finalità. Questi titoli rappresentano il passaggio obbligato per accedere all’università e, in molti casi, al mondo del lavoro.
Nei Paesi del Mediterraneo, l’equivalente dell’esame di Stato italiano è un punto cardine del sistema scolastico:
- In Francia, il celebre Baccalauréat (Bac) è composto da prove scritte e orali. Oltre a essere il principale titolo scolastico, è anche un simbolo culturale nazionale, fortemente radicato nell’identità francese.
- In Spagna, gli studenti conseguono il Bachillerato dopo due anni di studi post-obbligatori. Per accedere all’università, devono sostenere anche le Pruebas de Acceso a la Universidad, già note come Selectividad.
- In Grecia, i Panellinies Exetaseis sono esami statali che combinano valutazioni scritte con il curriculum scolastico. Si tratta di un sistema fortemente selettivo, in cui la media finale incide sull’accesso alle facoltà desiderate.
- In Marocco, il Baccalauréat marocchino riflette il modello francese. Si ottiene dopo 12 anni di scolarità e permette l’ingresso all’istruzione superiore, sia in patria che all’estero.
- In Polonia, la Matura è un esame nazionale composto da test scritti e orali su materie obbligatorie (come lingua madre e matematica) e opzionali (scienze, lingue straniere, ecc.).
- In Bulgaria e nei Paesi Baltici (Lettonia, Lituania, Estonia), si svolgono esami scritti nazionali che certificano il completamento della scuola secondaria e consentono l’accesso agli studi accademici.
Nonostante le differenze terminologiche e metodologiche, tutti questi sistemi scolastici condividono con l’Italia la centralità dell’esame di Stato come momento di verifica finale e passaggio formativo cruciale. Per milioni di studenti del Mediterraneo, l’esame finale è tanto una sfida accademica quanto un simbolo di crescita, responsabilità e ingresso nell’età adulta.
Un esame che racconta l’Italia
L’esame di Stato è stato e continua a essere uno specchio della società italiana. Ha accompagnato trasformazioni politiche, crisi economiche, riforme scolastiche e cambiamenti culturali, rimanendo al centro del dibattito educativo.
In definitiva, l’esame di Stato non è solo una prova scolastica, ma un’esperienza di vita che unisce generazioni diverse, fa parte della cultura pop italiana e continua a far battere i cuori degli studenti… anche quando, da adulti, lo sognano nel cuore della notte.
Un in bocca al lupo a tutti maturandi!
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