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Il Mediterraneo è il crocevia per eccellenza di viaggiatori, mercanti e sognatori. Nel 2022 si sono aggiunti all’elenco anche gli appassionati di motori, in un evento unico che ha coniugato sport, passione e cultura: il Temple Rally. Un’esperienza pensata per rendere protagonisti i templi antichi e le città classiche, in un viaggio che ha davvero corso “da tempio a tempio”.
Origini e filosofia del Temple Rally
Il Temple Rally è nato con lo scopo di unire il piacere della guida e della competizione, a quello della scoperta del passato del Mediterraneo. A differenza delle corse tradizionali, qui il viaggio conta quanto la meta: il cronometro lascia spazio allo sguardo sul paesaggio e alla riscoperta di luoghi che appartengono alla storia dell’umanità.
Gli organizzatori, HERO-ERA, hanno voluto creare un evento unico, che ha trasformato l’automobile in un mezzo per viaggiare dentro la cultura. Il nome stesso, Temple Rally, evoca i templi greci e romani, simboli della civiltà mediterranea, qui tappe di un itinerario celebrativo. Una manifestazione che parla agli appassionati di motori, ma anche a chi cerca nuove forme di turismo e desidera vivere un’avventura culturale su strada.

La competizione era rivolta a vetture vintage (prodotte prima del 1948) e classiche costruite entro il 1991, con prove su asfalto e sterrato, alternate a momenti in circuiti o spazi privati. Una formula che ha magistralmente unito tecnica, passione e scenari mozzafiato.
Le tappe: un viaggio tra Italia e Grecia
Il cuore del Temple Rally era il suo percorso, che abbracciava due culle di civiltà: Grecia e Italia. Dal 1° al 13 settembre 2022, i partecipanti hanno vissuto una vera e propria odissea su quattro ruote, coprendo circa 3.500 chilometri attraverso le strade più suggestive del Mediterraneo. La partenza è avvenuta all’ombra del leggendario Panathenaic Stadium di Atene, richiamando lo spirito dei primi Giochi Olimpici moderni. Nei primi cinque giorni le splendide vetture storiche hanno attraversato la Grecia continentale, dal Peloponneso fino a Olimpia, passando per Sparta, l’istmo di Corinto e Kalamata.
Successivamente, una notte in traghetto ha condotto la carovana in Calabria, dove nuove prove cronometrate hanno messo alla prova le auto… ed i piloti. Il passaggio in Sicilia ha aggiunto momenti epici: dal Museo Targa Florio lungo la costa fino ad Agrigento, con tappa immancabile alla Valle dei Templi. Da lì le auto sono ripartite per una giornata durissima sulle pendici dell’Etna, lungo lo splendido tracciato della strada Mareneve, che collega la costa alla montagna attraverso curve infinite e sotto un caldo torrido che ha messo a dura prova tutti i partecipanti.
Dopo una pausa dedicata a visite turistiche e riparazioni nella pittoresca Taormina, il rally è risalito verso nord. Si sono svolte gare nella zona di Pizzo, soste tra Pompei, il Vesuvio e la Costiera Amalfitana, fino alla tappa tecnica di Montecassino e alle prove nel circuito della Valle del Liri. L’arrivo a Roma, con la sfilata della carovana davanti al Colosseo, ha suggellato l’essenza dell’evento: unire epoche e culture, proprio come prometteva il suo nome.
Motori, cultura e turismo
Il Temple Rally è anche un esempio concreto di come lo sport possa generare valore per i territori. Questa edizione ha richiamato visitatori, fotografi e appassionati da tutto il mondo, creando un indotto che va ben oltre la corsa. Hotel, ristoranti, musei e siti archeologici hanno visto aumentare le presenze, mentre le comunità locali hanno accolto con entusiasmo questa nuova chiave di lettura della propria terra. Lungo il percorso non mancavano momenti di immersione nella cultura locale: soste enogastronomiche, visite guidate, incontri con comunità che hanno accolto l’evento come una vera e propria festa itinerante.

Il Temple Rally si inserisce in una tradizione che lega il Mediterraneo alle grandi corse automobilistiche. Non si può non pensare, ad esempio, alla storica Targa Florio, nata nei primi anni del Novecento sulle strade tortuose delle Madonie. Anche in quel caso, il contesto naturale e culturale era parte integrante dell’evento, tanto da renderlo unico al mondo. Il Temple Rally riprende quello spirito, adattandolo al presente.
È come una striscia continua quella che collega le curve di queste strade ai miti antichi che da secoli popolano il Mediterraneo. Così come un tempo gli eroi sfidavano il mare e gli dei, oggi i piloti attraversano gli stessi scenari con le loro vetture, simbolo di modernità e innovazione. In entrambi i casi, resta la stessa voglia di superare i propri limiti e lasciare un segno lungo il cammino. L’idea è quella di un rally che sia allo stesso tempo competizione, viaggio e racconto.
Forse la magia dell’evento sta proprio in questo: ricordare che il Mediterraneo non è mai immobile, ma continua a trasformarsi e reinventarsi, proprio come i suoi popoli. In fondo, il Temple Rally è stata una celebrazione del viaggio stesso: tra mito e velocità, identità e scoperta. Al momento non è prevista una nuova edizione; eppure, sono in molti gli appassionati che sperano di poter tornare a vivere questa odissea mediterranea su quattro ruote.
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