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Santorini, splendida isola a forma di mezzaluna nel Mar Egeo, è stata sempre circondata da un’atmosfera misteriosa, quasi lunare. Tra le tante leggende che riecheggiano sull’Isola, una in particolare mette in guardia contro i vrykolakas, i vampiri del folklore greco.
I vrykolakas: non i soliti vampiri
Quella dei vampiri è una leggenda relativamente recente, che non affonda le radici nella mitologia antica. Nasce nel Medioevo, possibilmente in risposta alle ondate epidemiche che flagellavano l’Europa, e si stabilisce in fretta nell’immaginario collettivo. I resoconti di avvistamenti di vrykolakas abbondano nella Grecia sotto il dominio Ottomano dal XVI al XVIII secolo, ma le storie sui vampiri circolavano già in tutta Europa.
Probabilmente, la vicinanza della Grecia alla Transilvania è stato un fattore d’influenza, ma i vrykolakas non presentano le caratteristiche tipicamente associate ai famosi vampiri balcanici. La versione greca sembra avere poco interesse per il sangue umano; i loro tratti distintivi sono gli occhi azzurri e la carnagione rossastra, anziché pallida, e non sono vulnerabili al sole.
La tradizione vuole che le isole greche fossero già infestate di vampiri, soprattutto Santorini; molti vi vennero trasportati dalle isole vicine, su decisione di un vescovo di Idria. Il trasferimento sull’isola fu provvidenziale perché i vampiri non possono attraversare il mare, non sapendo nuotare. “Mandare i vampiri a Santorini” è un modo di dire usato ancora oggi, con un significato simile a “a mali estremi, estremi rimedi”.
Le leggende sui vampiri greci
Come si diventava un vrykolakas? In realtà era molto semplice. Oltre che con il classico morso, era in pericolo anche chi veniva scomunicato, seppellito in terra sconsacrata, aveva commesso atti sacrileghi o semplicemente mangiava una pecora ferita da un lupo. Le cause probabili di vampirismo sembravano avere quasi un carattere normativo, e punire coloro che avevano condotto una vita immorale. I vrykolakas erano principalmente accusati di soffocare le persone nel sonno, sedendosi sul loro petto, e di diffondere epidemie.
Le leggende raccontano come uscissero dalle loro tombe e vagassero per l’isola, invocando i nomi dei loro amati. Giungevano fino alle porte delle abitazioni, dove bussavano una sola volta. Se qualche malcapitato avesse aperto la porta dopo un solo colpo, sarebbe morto per lo spavento e, dopo la sepoltura, si sarebbe immediatamente trasformato in vampiro. Questa superstizione sopravvive ancora oggi in Grecia, dove aprire la porta al primo colpo è considerato segno di sfortuna.
Come fare allora per eliminare o allontanare definitivamente i vampiri? Gli abitanti di Santorini si difendevano dagli attacchi dei vrykolakas con aglio, croci, e acqua santa, metodi simili a quelli usati contro i vampiri. Per uccidere queste creature, il rito prevedeva di riesumare il corpo, cremarlo e poi disperderne le ceneri. In alternativa, il cuore del cadavere veniva trafitto con un palo di legno o di ferro, e poi bruciato. Ciò avveniva rigorosamente di sabato, l’unica giornata in cui riposavano nelle loro tombe. La pratica della riesumazione, in realtà, contribuiva a rafforzare le superstizioni legate al fenomeno del vampirismo; alcuni cadaveri si presentavano in condizioni inaspettate.
Le particolari proprietà del suolo
Le proprietà del terreno nelle isole greche, di origine vulcanica, sono state spesso citate come un fattore che contribuisce alle leggende sui vrykolakas: le condizioni ambientali e geologiche possono influenzare significativamente la decomposizione dei corpi. Molte isole greche hanno terreni calcarei che possono rallentare il processo di decomposizione dei corpi, contribuendo a preservare meglio i tessuti. La necessità di praticare esumazioni periodiche per trasferire i resti in ossari comuni, dovuta alla limitata disponibilità di terreno per le sepolture, in periodi di gravi epidemie, può aver esposto frequentemente i corpi in vari stati di decomposizione, alimentando l’insieme di credenze sui vrykolakas.
Oggi Santorini viene celebrata principalmente per le sue splendide spiagge e paesaggi, e sono rimaste ben poche tracce del suo passato “oscuro”. Tuttavia, le leggende dei vrykolakas offrono uno sguardo affascinante su come le comunità del passato cercassero di dare senso agli eventi inspiegabili e alle epidemie devastanti.
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