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A Catania, cuore del Mediterraneo, si accendono i riflettori del cinema mercoledì 13 novembre. Le porte del Palazzo della Cultura si sono aperte per dare il via alla XIII edizione del Catania Film Fest. Tra le mura storiche dell’Auditorium “Concetto Marchesi”, il Mediterraneo si è trasformato in un crocevia di storie autentiche, tradizioni e nuovi linguaggi narrativi. La cerimonia di apertura è stata condotta dall’attrice catanese Nicol Angelozzi che ha scandito il ritmo del Festival: un inno alla potenza narrativa del cinema come rito collettivo, capace di unire le anime sotto un unico mare.
Stefania Casini e il Mediterraneo come Memoria Vivente al CFF
Ospite d’onore della serata è stata Stefania Casini, regista, attrice e autrice di opere all’avanguardia che esplorano diversi linguaggi narrativi fondendo poesia e tecnologia nel cinema. Durante la cerimonia di apertura del Catania Film Fest le è stato conferito il Premio alla Carriera, un riconoscimento che ha celebrato non solo il suo percorso artistico, ma anche il suo impegno nel raccontare storie autentiche del mondo, del Mediterraneo.
Protagonista indiscussa del primo giorno del Festival, Stefania Casini, ha offerto una lectio magistralis sulla narrazione cinematografica che ha tenuto il pubblico sospeso tra emozioni e riflessioni. “Il cinema è un’occasione per rimanere insieme” ha detto, “è un rito che ha bisogno di incontri per ristabilire la relazione tra cinema e prodotto culturale”.
Il Mare Nostrum: tra cinema e VR
Tra i temi che hanno illuminato la serata del CFF, il Mediterraneo ha avuto un ruolo centrale. Non più solo mare, ma memoria, mito e ferita. Stefania Casini ha presentato “Lost Memories” e “The Nightmare” del progetto Mare Nostrum, un’esperienza di realtà virtuale che porta lo spettatore al centro del racconto nel dramma delle migranti.
Stefana Casini ha spiegato limiti e vantaggi della realtà virtuale, la difficoltà nel portare lo spettatore da osservatore a protagonista. La regista con le sue parole ha fatto vivere al pubblico un viaggio che non lascia scampo all’indifferenza. Il progetto costituisce un urlo sordo del Mediterraneo che attraverso il nuovo linguaggio narrativo della realtà virtuale rompe la distanza tra la tragedia e la percezione di chi guarda attraverso un’esperienza potenziata ad alto coinvolgimento nel mondo del cinema.
CFF 2024: lo spazio mitico dei viaggi di Ulisse
La giornata si è chiusa con la proiezione del documentario “Nessuno come Ulisse”. Una proiezione che intreccia mito e realtà nella geografia siciliana con le voci di autorevoli ricercatori universitari e l’inscindibile sguardo dei poeti antichi. Stefania Casini ha guidato il pubblico in un’esplorazione che parte dal viaggio epico di Ulisse per approdare ai miti che vivono ancora oggi nelle pietre e nei racconti popolari.
Il Mediterraneo, in questa narrazione, non è solo teatro di drammi contemporanei, ma anche culla di storie immortali. Dai massi scagliati dai Ciclopi ai versi di Teocrito e Ovidio, il mare si trasforma in uno spazio mitico, un luogo dove la storia e il mito si fondono, invitandoci a riflettere sulle radici profonde della nostra umanità.
Catania, Crocevia di Cinema e Cultura al CFF
Non è un caso che tutto questo accada a Catania, città simbolo di incontri e contaminazioni. Situata al centro del Mediterraneo, Catania diventa il palco ideale per un Festival che fa del dialogo tra culture la sua missione.
Il Catania Film Fest ci ha ricordato che il cinema, come il mare, è un mondo immenso e profondo fonte senza tempo di vita e emozioni.
Ti raccontiamo gli eventi svolti fino al 17 novembre del CFF nell’articolo dedicato all’evento, oppure visita il sito ufficiale del Catania Film Fest.
Il Mediterraneo, ieri culla di miti e oggi teatro di sfide epocali, si conferma ancora una volta come il luogo in cui il destino dell’uomo si racconta, si reinventa, e forse trova una via per essere compreso.
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