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Superstizioni e protezioni contro il malocchio si nascondono dietro all’ “impiccagione” dei tetri e macabri spaventapasseri albanesi, noti come dordolec o kukull. Questi inusuali fantocci, visibili fuori da case e altri edifici, colgono alla sprovvista numerosi turisti in visita presso questo paese; per i suoi abitanti, invece, si tratta di un’usanza assolutamente normale. Dunque, cosa sono esattamente i dordolec? e da cosa proteggono?
Cosa sono i dordolec?
In traduzione, dall’albanese, per dordolec si intende uno spaventapasseri o una bambola. Il riferimento è a tutti quei fantocci o pupazzi, dalle bambole agli orsetti, ai peluche di vario tipo, non necessariamente antropomorfi, “impiccati” fuori dalle proprietà albanesi. Sono, pertanto, oggetti facilmente reperibili, acquistabili in dei normalissimi negozi di giocattoli o mercatini. È possibile osservarli appesi, generalmente, su balconi, recinti, tetti, ma anche sugli alberi o sui fili delle viti.
L’usanza legata ai dordolec è più diffusa a sud, rispetto ad altre zone del paese. Queste bambole, spesso dal carattere antiestetico, sono usate come dei veri e propri strumenti di difesa contro il malocchio. Servirebbero ad assorbire le energie negative provenienti da sguardi invidiosi, così da salvaguardare i possessori delle case, degli edifici o delle proprietà in questione.
Una difesa contro il malocchio
La funzione dei dordolec, dunque, è proprio quella di proteggere contro l’invidia, una minaccia che si crede possa sfociare in pericoli concreti: malocchi sulle cose più care, sulla casa e, persino, sui propri bambini. I fantasiosi spaventapasseri costituiscono, così, degli scudi contro tutta questa negatività. Attirando l’attenzione dei passanti, fungono da fonti di distrazione perché sviano e assorbono i pensieri negativi.
Lo scopo dello spaventapasseri-dordolec, infatti, non è quello di incutere timore, ma di catturare l’attenzione del passante e “distrarlo” dall’invidia e dalla bramosia di possedere qualcosa che non gli appartiene.
La nuova popolarità dei pupazzi “impiccati”
Negli ultimi anni si è assistito a un forte ritorno di questa usanza in Albania, sebbene non omogeneamente in tutto il paese. Secondo la professoressa universitaria Kristin Peterson-Bidoshi, autrice dell’interessante articolo The “Dordolec”: Albanian House Dolls and the Evil Eye, studio incentrato proprio su questi peculiari pupazzi albanesi e il loro legame con le credenze legate al malocchio, il riemergere dei dordolec sarebbe intrecciato anche a precisi fattori sociali ed economici.
Il periodo di transizione democratica ed economica in Albania, cominciato negli anni ’90, ha, infatti, favorito il ritorno dei dordolec. La fase post-comunista attraversata del paese ha profondamente mutato la situazione politica ed economica preesistente. Dalle politiche fondate sulla condivisione e distribuzione equa dei beni, e sull’uguaglianza sociale, si è passati a un nuovo modello, vicino a quello occidentale.
L’Albania ha conosciuto la privatizzazione dei beni, il che ha acuito le differenze sociali, risultanti in una crescente stratificazione e tensione tra i vari ceti. Si sono presentate, così, le condizioni per “invidiare” i beni del vicino, e ciò avrebbe favorito il riemergere dei dordolec.
Dietro a un’usanza che probabilmente potrebbe essere ritenuta bizzarra per molti, si cela, pertanto, una spiegazione niente affatto scontata e banale.
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