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Ogni paese ha le sue leggende. Legate alla mitologia o a fatti realmente accaduti, esse si tramandano di generazione in generazione, aggiungendovi dettagli, rendendole sempre più ricche, finché non entrano a far parte della tradizione orale di una data cultura. Alla Turchia, e in particolar modo alla città di Tarso, è legata la figura di Shahmaran, regina dei serpenti, che amò, fu amata e infine tradita dal giovane Tahmasp.
La regina dei serpenti e il giovane mortale
La leggenda turca inizia tradizionalmente narrando di come, un tempo, i serpenti non fossero ostili all’uomo. Si racconta inoltre di come un giorno, un giovane di nome Tahmasp, proveniente da una famiglia povera, durante una passeggiata con degli amici si ritrovò ad ammirare un pozzo pieno di miele: vi si introdusse, allora, per raccoglierlo e passarlo agli amici, rimastivi al di fuori.
Ma il primo dei tradimenti legati a questa storia si trovava dietro l’angolo: avvenne nel momento in cui gli amici di Tahmasp, sazi del miele raccolto dall’amico, fuggirono via, lasciando il giovane da solo, in fondo al pozzo. Senza via di fuga, il ragazzo cercò inutilmente appigli attraverso i quali tirarsi su; tuttavia, nel momento in cui la disperazione stava per prendere il sopravvento, egli notò uno stretto passaggio.
Il giovane, allora, scavò con tutte le sue forze: la fatica venne ricompensata, poiché egli trovò un meraviglioso giardino. La meraviglia lasciò il posto alla stanchezza; Tahmasp cadde addormentato e, al suo risveglio, si ritrovò circondato da migliaia di serpenti, al comando di una bellissima donna, la cui parte inferiore del corpo era quella di un serpente: Shahmaran.
La regina dei serpenti tranquillizzò il giovane, promettendogli di non far lui del male. Col passare del tempo, i due si innamorarono; Tahmasp, tuttavia, iniziò a sentire la mancanza della famiglia. Chiese così alla compagna di poter tornare in superficie: la donna, con gran dolore, accettò, chiedendogli di non rivelare mai il segreto del suo nascondiglio, e di non fare mai il bagno in pubblico poiché, a causa del tanto tempo passato tra i serpenti, a contatto con l’acqua la sua pelle sarebbe diventata a scaglie.
La fine di un amore e il tradimento di Tahmasp
Tahmasp tornò dunque a vivere tra gli esseri umani, praticando le arti mediche insegnategli da Shahmaran. Non passò molto tempo prima che il sultano regnante durante quell’epoca si ammalasse: la soluzione a tale male sarebbe stata quella di consumare la pelle della regina dei serpenti. Il padiscià ordinò che si trovasse colui il quale, secondo le voci che giravano, avrebbe potuto svelare la posizione del covo di Shahmaran.
Gli interrogatori si svolsero in un hammām: Tahmasp, nonostante le resistenze iniziali, fu costretto a tuffarsi in una vasca, svelando così il suo segreto. Sotto tortura, il giovane svelò la posizione dell’amata, che venne catturata. Ella svelò allora il segreto per la cura del sultano: mangiando la sua coda, non solo sarebbe guarito, ma avrebbe ottenuto la sua conoscenza. Al contrario, mangiando la testa, sarebbe andato incontro a morte certa.
Mentre il regnante e i suoi sottoposti si precipitarono, dopo aver ucciso la regina dei serpenti, a mangiarne la coda, Tahmasp, addolorato per il tradimento nei confronti dell’amata, ne mangiò la testa, in attesa della morte. Ma essa non arrivò: Shahmaran aveva gabbato i torturatori dell’amato, causandone il decesso; al contrario, Tahmasp ottenne tutto il sapere della regina dei serpenti. Tuttavia, il giovane non si riprese mai dalla perdita della compagna: la leggenda narra di come trascorse il resto dei suoi giorni come eremita. I serpenti, invece, giurarono vendetta eterna verso gli uccisori della propria regina, divenendo da allora loro nemici.
Il mito di Shahmaran in tempi odierni
Nonostante si tratti di una leggenda, la figura della regina dei serpenti viene tenuta in gran considerazione anche nell’era della modernità. Numerose opere sono arrivate dal passato ai giorni nostri, basti pensare alla forte presenza di questa figura a Tarso, dove si pensa che la donna serpente si celasse; la stessa illustrazione di Shahmaran simboleggia oggi la forza delle donne curde, e viene anche utilizzata, dal 2016, come simbolo legato alle problematiche LGBT.
Ultima ma non meno importante, a gennaio del 2023 una serie tv turca dal titolo Shahmaran è stata diffusa su Netflix, ottenendo sin da subito grandi ascolti: narra la storia della giovane Şahsu che, suo malgrado, si troverà parte di una profezia legata a una comunità il cui culto sarà proprio relativo alla regina dei serpenti. Amore, tradimento, vendetta: la storia della forza di Shahmaran vive e continuerà a vivere nei secoli, venendo tramandata attraverso mezzi sempre più moderni.
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