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Incastonata tra la Bosnia ed Erzegovina, l’Ungheria, la Serbia e la Slovenia, la Croazia è un piccolo gioiello pieno di meraviglie naturali e artificiali, ma anche di “ghost stories”. Chi non conosce il magico Parco Nazionale dei laghi di Plitvice? O, ancora, gli antichi castelli dove, fra le altre serie TV, sono state registrate le puntate di Game of Thrones? Ma questo paese, la cui antica storia si è intrecciata con la dominazione romana, ungherese e asburgica, ha molte più storie da raccontare di quanto non ci si aspetti. Molte, per di più, sono vere e proprie storie di fantasmi, legate a castelli e isole abbandonate.
Le “ghost stories” del castello di Veliki Tabor
Tra i più noti castelli croati, Veliki Tabor ha una lunghissima storia, iniziata almeno nel XIV secolo. Ma, certamente, una delle “ghost stories” più celebri legate a questo castello è quella degli amanti Frederick e Veronica. Il primo era figlio di Hermann II, principe croato e conte di Celje: il maggior proprietario terriero della Slavonia tra il XIV e il XV secolo.
Sposato con Elizabeth di Frankopan, Frederick mostrò sin da subito la propria insofferenza verso la moglie, con la quale ebbe due figli; testimonianze dell’epoca vedono gli sposi condurre vite totalmente separate. Nel tentativo di riconciliare la coppia, Hermann II li invitò nel castello di famiglia, a Krapina. Fu lì, però, che si consumò il più terribile dei crimini: Elizabeth fu trovata morta, accoltellata, nel suo letto.
La tragedia, tuttavia, sembrò quasi annunciata: secondo alcune testimonianze, mai del tutto confermate, parrebbe che la vittima avesse preannunciato la sua morte, la sera prima del delitto. Ad aggravare la situazione, inoltre, vi fu la rapida fuga di Frederick, che pochissimo tempo dopo sposò la giovane Veronica di Desenice, di basso lignaggio.
L’ira di Hermann fu estrema: fece incarcerare i due innamorati, trascinando a processo la giovane. I giudici, tuttavia, non riuscirono a ritenere colpevole Veronica. Si trattava, in fondo, del più puro dei sentimenti, un amore vero fra i due. Hermann non diede ascolto alle parole dei giudici: Veronica fu condannata e annegata tra le mura del castello di Veliki Tabor. Il suo corpo venne poi murato tra le mura del castello. È per questo motivo che, ancora oggi, si racconta la celebre “ghost stories” di come si possano udire i lamenti della giovane innocente, solamente colpevole di aver amato un nobile.
La Dama Bianca di Valpovo
A Valpovo, invece, sorge il castello barocco di Prandau-Normann. Una leggenda racconta di come, una notte della prima metà dell’800, al luogotenente Kuschmann, ospite della famiglia Prandau, apparve una dama bianca. Ella promise al giovane, di salute cagionevole, di curarlo da ogni male qualora l’avesse aiutata. Il giovane, tuttavia, pensò a un sogno, ma quando la dama gli riapparve il giorno dopo, si rese conto di star dialogando con un fantasma.
La dama bianca chiese al luogotenente di trovarla all’interno del castello. Secondo quanto spiegatogli, infatti, ella giaceva sottosopra, tenuta ferma da delle palle di cannone ancorata ai suoi piedi. La famiglia Prandau, spaventata dall’idea di un fantasma nella tenuta, andò alla ricerca del luogo di sepoltura indicato dalla donna. Ella fu trovata esattamente come aveva descritto: fu così che, dopo averle dato degna sepoltura, la Dama Bianca scomparve, curando Kuschmann dalle sue malattie.
Daksa, isola dei fantasmi
Sulla costa croata è presente l’isola privata di Daksa, alla quale è legata una delle “ghost stories” più recenti. L’isola, infatti, durante la Seconda guerra mondiale, è stata protagonista di un vero e proprio massacro. Ben 53 persone, infatti, vennero accusate di essere dalla parte dei nazisti: per questo motivo, furono giustiziate sul posto, senza essere seppellite.
Tuttavia, secondo gli eredi delle vittime, le accuse furono ingiuste; per questo motivo, nonostante l’isola sia in vendita a un prezzo quasi irrisorio, nessuno desidera comprarla. I fantasmi dei giustiziati, infatti, si aggirerebbero ancora sulla spiaggia, chiedendo vendetta. La storia del massacro di Daksa, dunque, va ad aggiungersi alle numerose “ghost stories” croate: tra verità e leggenda, grazie ad esse, i luoghi alle quali sono legate continuano ad avere un alone di mistero che, se possibile, le rende ancor più affascinanti.
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