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Nicola Romeo: il genio dell’automobile italiana

Il 28 aprile 1876 nasceva a Sant’Antimo Nicola Romeo, l’ingegnere che avrebbe cambiato il destino dell’automobile italiana.

Giulia Di Bartolo by Giulia Di Bartolo
28 Aprile 2025
in Eccellenze, News
Reading Time: 4 mins read
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Alfa Romeo convertible 1961

Alfa Romeo convertible 1961

Contenuti

  • Nicola Romeo
  • L’ingresso in A.L.F.A.
  • Il mito Alfa Romeo: tra visione industriale e simbolo identitario
  • Dettagli che hanno fatto la storia

Il 28 aprile 1876 nasceva a Sant’Antimo Nicola Romeo, l’ingegnere che avrebbe cambiato il volto dell’automobile italiana.

Nicola Romeo

Proveniente da una famiglia lucana di origini modeste, fin da ragazzo, Romeo fu incoraggiato dal padre, maestro elementare, a coltivare il suo talento per le discipline scientifiche. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria civile a Napoli, proseguì la sua formazione in Belgio, Francia e Germania; lì ebbe l’opportunità di confrontarsi con le più moderne innovazioni nei campi dell’ingegneria meccanica, ferroviaria ed elettrotecnica.

Nicola Romeo
Nicola Romeo

Fu proprio durante uno dei suoi viaggi che, per caso, entrò in contatto con un dirigente della Robert Blackwell & Co, ottenendo l’opportunità di dirigere la sede italiana dell’azienda. Da questa esperienza nacque il desiderio di mettersi in proprio: nel 1906 fondò la “Ing. Nicola Romeo & C.”, società che gli permise di consolidare il suo ruolo nell’industria tecnica e di gettare le basi per ciò che sarebbe diventata, di lì a poco, l’iconica Alfa Romeo.

Dopo il successo iniziale dell’azienda, nel 1911 Nicola Romeo fondò una nuova società dedicata alla produzione di macchinari per l’industria estrattiva. In breve tempo, l’azienda si specializzò nei rotabili ferroviari e nelle prime automotrici termiche italiane. Tuttavia, fu nel 1915 che la sua carriera subì la svolta decisiva: Romeo subentrò nell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (A.L.F.A.) e riconvertì gli stabilimenti del Portello alla produzione bellica durante la Prima guerra mondiale, dando all’azienda nuova linfa vitale.

L’ingresso in A.L.F.A.

Nicola Romeo, con la sua visione lungimirante, seppe fare della sua azienda un punto di riferimento in un’epoca difficile. Con la fine del conflitto mondiale, la società avviò una imponente fase di ristrutturazione, acquisendo nuove officine che le permisero di affrontare la complessa transizione post-bellica. In questo contesto, nel 1918, assunse ufficialmente il nome di “Alfa Romeo”, unendo il marchio al nome dell’ingegnere che aveva sapientemente guidato la trasformazione dell’azienda.

Nonostante le difficoltà della recessione post-bellica, Alfa Romeo riuscì a conquistare rapidamente una fama internazionale. Modelli iconici come la Torpedo 20-30 HP ES e la P2, insieme ai successi sportivi di piloti come Ugo Sivocci, protagonista del trionfo alla prestigiosa Targa Florio nel 1923 a bordo dell’Alfa RL, portarono il marchio alla ribalta, consolidandone il prestigio.

Nicola Romeo ed altri ingegneri di Alfa Romeo, Alfa P2. 1924
Nicola Romeo ed altri ingegneri di Alfa Romeo, Alfa P2. 1924

Parallelamente alla sua attività in Alfa Romeo, Nicola Romeo si distinse anche in ambiti paralleli, producendo motori aeronautici, veicoli commerciali, locomotive e perfino aeroplani, collaborando con ingegneri di spicco come Kálmán Kandó. Tuttavia, l’instabilità finanziaria degli anni Venti, aggravata dal fallimento della Banca Italiana di Sconto, minò i rapporti con gli altri soci. Nel 1925, venne progressivamente escluso dalla gestione operativa dell’azienda, pur mantenendo la presidenza formale fino al 1928. Riconosciuto per il suo contributo all’industria italiana, nel 1929 ricevette la Medaglia d’oro della provincia di Napoli e fu nominato senatore del Regno.

La figura di Nicola Romeo rimase emblematica per la nascita e la crescita di Alfa Romeo, che continuò a espandersi commercialmente e a collezionare successi nelle competizioni automobilistiche. Il suo spirito innovativo e la sua visione pionieristica continuarono a influenzare il futuro del marchio, che consolidò la sua posizione nel panorama automobilistico mondiale. Nicola Romeo morì nel 1938, lasciando un’eredità che rimase viva attraverso le sue imprese e il marchio che aveva contribuito a creare, segnando un capitolo fondamentale nella storia industriale e automobilistica italiana.

Il mito Alfa Romeo: tra visione industriale e simbolo identitario

L’Alfa Romeo fu fondata ufficialmente il 24 giugno 1910 a Milano, con il nome A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), dopo il fallimento della Società Italiana Automobili Darracq. Il primo modello prodotto, la 24 HP, portava la firma dell’ingegnere Giuseppe Merosi e ottenne un buon riscontro nel mercato italiano.

Il successo di Alfa Romeo è sempre stato supportato da una solida identità visiva. L’iconico logo è nato da un’idea di Romano Cattaneo, un amico di Merosi; mentre aspettava un tram in piazza Castello, notò il Biscione visconteo sulla Torre del Filarete. Accompagnato dalla croce rossa su fondo bianco, emblema di Milano, racchiuso in un anello blu, decorato con scritte dorate e nodi sabaudi, omaggio alla monarchia italiana, divenne il simbolo dell’azienda.

Nel corso del Novecento, Alfa Romeo si afferma come una delle case automobilistiche italiane più iconiche. Passata sotto il controllo dell’IRI nel 1933, sarà poi assorbita dalla Fiat nel 1986, fino a diventare parte del gruppo Stellantis nel 2021. Il marchio rimane un punto di riferimento per gli appassionati dell’automobile, simbolo di stile, velocità e ingegno italiano.

Dettagli che hanno fatto la storia

Alfa Romeo ha sempre saputo affascinare i suoi appassionati con soluzioni innovative e particolari eccentrici, simboli di un marchio unico. Tra quelli più curiosi, che hanno segnato la storia della casata automobilistica, c’è il volante leggermente decentrato rispetto al sedile, caratteristica di modelli come l’Alfa 75. Un dettaglio tecnico inusuale, che nel tempo è diventato però un tratto distintivo: un piccolo segno dell’approccio artigianale che ha sempre caratterizzato il marchio.

Alfa Romeo

Simboli come il Quadrifoglio Verde raccontano la stessa storia di passione e tradizione. Nato nel 1923 come portafortuna del pilota Ugo Sivocci, che lo dipinse sulla sua vettura prima della Targa Florio, il Quadrifoglio divenne presto il simbolo delle versioni più sportive Alfa Romeo. Da allora, il trifoglio a quattro foglie è diventato un vero e proprio segno di appartenenza a una community di appassionati.

Infatti, nel 2017, la Stelvio Quadrifoglio ha conquistato il titolo di SUV di produzione più veloce al mondo.  Sebbene altri modelli abbiano successivamente battuto questo tempo, la Stelvio, con il suo record di 7 minuti e 51,7 secondi sul circuito del Nürburgring, rimane un’icona di prestazioni, eleganza e spirito sportivo. Alfa Romeo è riuscita a mantenere, nel corso degli anni, l’equilibrio perfetto tra potenza e ingegneria italiana. Un equilibrio che ha radici profonde nelle innovazioni tecniche introdotte dal marchio, come l’iniezione meccanica e la scocca portante, che hanno segnato la storia non solo dell’automobile, ma anche della Formula 1.

Alfa Romeo rimane un marchio che continua a segnare successi e a ispirare il mondo dell’automobile, un’eredità che testimonia il genio e la visione di Nicola Romeo, un uomo che ha contribuito a scrivere una pagina fondamentale nella storia dell’industria automobilistica mondiale.

 

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