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Bibliotheca Alexandrina: cultura rinata da ceneri storiche

Circa vent’anni fa, ad Alessandria d’Egitto, è stata inaugurata la Bibliotheca Alexandrina: un progetto imponente, radicato in una storia secolare.

Maya Rao by Maya Rao
9 Aprile 2025
in Istruzione
Reading Time: 3 mins read
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bibliotheca alexandrina

Foto di Shivani Singh04.

Contenuti

  • La Biblioteca di Alessandria: i primi anni
  • La fine della Biblioteca
  • La nascita della Bibliotheca Alexandrina

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Era il 16 ottobre del 2002 quando, durante una cerimonia grandiosa con esponenti provenienti da ogni parte del mondo, veniva inaugurata la Bibliotheca Alexandrina. Costruzione imponente, risultato di sette anni di lavori e ben 28 di progettazione, nasce dalle ceneri di un polo culturale tra i più importanti dell’età antica: la Biblioteca di Alessandria.

Quest’ultima, ha una storia lunghissima: fondata trecento anni prima della venuta di Cristo, ha visto attorno a sé susseguirsi più di otto secoli di dominazioni, guerre, splendori e decadenza, fino ad essere totalmente distrutta nel 642 d.C. Ma cosa accadde durante questi anni? Perché questa antica meraviglia venne distrutta, e come? Quali sono gli sviluppi futuri che riguardano la Bibliotheca Alexandrina?

La Biblioteca di Alessandria: i primi anni

La nascita del più grande polo culturale del mondo antico si deve a una dinastia, quella dei greco-egizi Tolomei, dei cui numerosi regnanti, soprattutto in epoca contemporanea, si ricorda l’ultima a sedere sul trono d’Egitto: Cleopatra. Fu Tolomeo I, probabilmente, a dare l’ordine per la costruzione di quello che sarebbe divenuto un centro culturale dalle dimensioni monumentali: fu così che nacque la Biblioteca di Alessandria, nel 305 a.C.

Foto di Wikimedia Commons.

In meno di un secolo, la Biblioteca andò riempendosi di quasi mezzo milione di scritti originali: per editto faraonico, infatti, tutti i libri giunti ad Alessandria venivano ricopiati dagli scribi, che rimandavano indietro copie, trattenendo i volumi originali. Poiché piena di migliaia di libri, fu necessario costruire una seconda biblioteca: fu così che nacque il Serapeo, all’interno del Tempio di Serapide, che si distinse dalla prima per la possibilità di consultazione pubblica.

La Biblioteca, infatti, era costruita all’interno del Palazzo Reale e permetteva la visione dei volumi solamente agli studiosi; il Serapeo, invece, si trovava al di fuori della corte, dando la possibilità a tutti i quali lo volessero di avvicinarsi alla, seppur più piccola, notevole moltitudine di libri, circa 50mila.

La Biblioteca di Alessandria attraversò gli anni nel massimo splendore, fino a che, con i crescenti disordini, interni ed esterni, che si susseguirono verso la fine della dinastia tolemaica, accaddero numerosi avvenimenti, dolosi e accidentali, che portarono l’imponente centro culturale verso il declino e una sempre più vasta distruzione.

La fine della Biblioteca

Secondo le fonti storiche, gli immensi tesori della Biblioteca di Alessandria andarono distrutti in più occasioni. Alla prima fra tutte è legata la celebre figura storica di Giulio Cesare: nel 46 a.C., infatti, come conseguenza dei numerosi disordini creatisi durante la campagna egiziana del console romano, si sviluppò un incendio che distrusse almeno 40mila libri. Tuttavia, nonostante le molteplici testimonianze dell’epoca, non è ancora chiaro se sia andato bruciato un magazzino in area portuale, dove erano custoditi dei volumi, oppure una sezione della Biblioteca.

Il centro culturale, tuttavia, seppur danneggiato, parrebbe essere sopravvissuto a tale incidente. Tuttavia, sono diverse le ipotesi che vedono come conseguenza la totale distruzione della Biblioteca; tra queste, va ricordato sicuramente l’editto dell’imperatore Teodosio che, nel IV secolo, ordinò la totale distruzione della cultura da lui considerata pagana.

Un’altra possibile fine della Biblioteca di Alessandria è da datarsi nel VII secolo d.C., a causa dell’invasione araba d’Egitto. Sulla fine del prezioso patrimonio del centro culturale esistono diverse versioni: potrebbe essere stato distrutto per ordine del califfo Omar ibn al-Khaṭṭāb, che considerava le argomentazioni dei volumi superflue se già contenute nel Corano o pericolose se non contenute al suo interno; oppure dagli stessi soldati, che ne usarono le rilegature in pelle per rattoppare gli stivali, vendendo il resto dei tomi, facendone perdere così le tracce.

La nascita della Bibliotheca Alexandrina

La Biblioteca di Alessandria rimase un ricordo di un’epoca ormai lontana almeno fino al ventesimo secolo: supportata da accademici e politici, dal 1974 in poi prese il via la progettazione della Bibliotheca Alexandrina, struttura che avrebbe raccolto l’eredità di imponente punto di riferimento culturale nel mondo.

La costruzione della struttura partì a metà degli anni ’90: a ottobre del 2002, finalmente, alla presenza di personalità provenienti da diverse parti del mondo, venne aperta al pubblico. Divisa in numerose sezioni, la Bibliotheca Alexandrina può contenere fino a otto milioni di libri; nell’imponente struttura sono presenti, tra l’altro, un planetario, gallerie d’arte e uffici per il restauro dei manuali antichi.

La grande forza della Bibliotheca è la donazione: in questo modo, essa è divenuta in poco tempo una delle biblioteche più grandi al mondo, contenente testi multilingue, in particolar modo in francese, inglese e arabo.

Nei suoi “primi” vent’anni, dunque, la Bibliotheca Alexandrina si è affermata come un importante punto di riferimento per la cultura mondiale: solo gli anni a venire mostreranno se essa riuscirà ad innalzarsi dalle rovine delle epoche passate, facendo rivivere negli anni contemporanei il sogno della biblioteca più grande del mondo antico, la cui storia ha attraversato i secoli.

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