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“Une révolte Tunisienne, la légende de Chbayah” è il titolo della graphic novel pubblicata in lingua francese da Alifbata, e in arabo moderno standard da Soubia, nel 2022. Gli autori sono due tunisini: Aymen Mbarek, curatore dei testi, e Seif Eddin Neshi, grafico pluripremiato.
Il loro fumetto è ambientato in Tunisia e racconta con grande maestria gli eventi a cavallo tra il 1983 e il 1984, durante i cosiddetti “moti del pane”. Al dato storico, però, si unisce la divertente e curiosa leggenda di Shbayah (Chbayah, in francese) che arricchisce la storia, alimentando la componente di finzione all’interno dell’opera.
Tra finzione e documentario storico
“Une révolte Tunisienne” non è un romanzo autobiografico, come tengono a precisare i due autori. Ciononostante, alcuni indizi riguardanti le loro vite sono richiamati. Dunque, di che racconto si tratta? Procediamo con ordine.
I protagonisti della graphic novel sono Salem, un bambino tunisino, e suo nonno. È tramite loro che passa la narrazione dei tumultuosi eventi scatenatisi contro gli aumenti del pane nel paese; o meglio, è attraverso la vecchia radio di campo del nonno di Salem.
Il racconto delle giornate di rivolta è restituito con brutalità: le operazioni di repressione messe in atto da parte della polizia sono molto severe. Oltre al racconto delle proteste, ci sono riferimenti temporali antecedenti: dagli attivismi studenteschi, all’influenza della cultura italiana in Tunisia, al quarto reggimento dei fucilieri tunisini durante la seconda guerra mondiale.
La graphic novel dei due autori tunisini è, dunque, una testimonianza storica della Tunisia degli anni ’80 e, in parte, della storia precedente. Documenta fatti realmente avvenuti, ma unisce anche alcuni elementi di finzione.
Basti pensare, ad esempio, ai personaggi della storia. Il piccolo Salem ricorda per certi aspetti il suo disegnatore Seif Eddin Neshi. Un veloce riferimento è alla mano che il giovane Salem ha perduto in un incidente stradale e all’imposizione di diventare destrorso subita dall’autore durante gli anni di scuola. Un’altra analogia si trova tra il nonno della storia e quello di Aymen Mbarek, testimone e partecipe della seconda guerra mondiale.
La componente più vivace e fantastica del fumetto è, però, legata alla leggenda del fantasma tunisino Shbayah, del quale si tornerà a parlare tra poco.
I moti del pane in Tunisia
I moti del pane costituiscono lo scenario attorno a cui si sviluppa la narrazione. Alla fine del 1983 il governo tunisino impose un aumento dei prezzi del pane e di altri generi alimentari di prima necessità. Ciò diede inizio a una serie di proteste nel paese: dapprima nel meridione, a Douz, le insurrezioni si diffusero poi a macchia d’olio nel resto del paese, raggiungendo la capitale Tunisi.
L’opera testimonia l’escalation di violenze e misure repressive da parte della polizia che cercava di ripristinare l’ordine soffocando i malcontenti durante gli anni del presidente Bourghiba. Le proteste cessarono solo il 6 gennaio del 1984, allorché il leader tunisino decise di revocare l’aumento dei prezzi sui cereali.
Nella graphic novel “Une révolte Tunisienne, la légende de Chbayah”, i fatti storici si intrecciano alla leggenda tunisina del fantasmino Shbayah (dall’arabo: “piccolo fantasma”), presenza misteriosa che avrebbe messo in difficoltà le operazioni di repressione delle forze dell’ordine contro la popolazione.
Shbayah: la leggenda del fantasmino tunisino
Shbayah è un personaggio rimasto avvolto nel mistero. Attorno a questa presenza si è costruita una vera e propria leggenda metropolitana intrecciata con i moti del pane. Ma chi è, o cos’è, Shbayah?
Si dice che durante le ribellioni dell’84 un misterioso fantasma mettesse zizzania tra le file della polizia. Con incursioni telefoniche lanciava dei contro-ordini, perturbando così lo spiegamento delle forze nemiche dei tunisini in rivolta. Shbayah, dunque, si prendeva gioco delle forze dell’ordine e parteggiava per gli oppressi, e nel fumetto il fantasmino accompagna Salem e il nonno nelle operazioni di depistaggio della polizia.
I primi passi per la graphic novel in Tunisia
“Une révolte Tunisienne, la légende de Chbayah” è la prima graphic novel tunisina a essere pubblicata in Tunisia. Senza dubbio, si tratta di un traguardo ed è stato raggiunto grazie all’impegno della casa editrice Soubia che investe per far conoscere al pubblico i lavori “made in Tunisia” e il fumetto arabo in generale.
Soubia, che in dialetto tunisino significa “seppia”, nasce, però, come blog ed è co-fondato proprio da Aymen Mbarek e Seif Eddin Neshi con l’obiettivo iniziale di pubblicare fumetti in formato digitale. Solo in seguito, nel 2018, è divenuta una casa editrice, specializzata nella pubblicazione di contenuti illustrati e comics.
Chi può dire quali altre graphic novel dei pluripremiati autori succitati delizieranno in futuro il pubblico!
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