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Nel cuore di al-Qāhira, la “vincente” e ridente capitale egiziana, sorge Jāmiʻat al-Azhar, la celebre università al-Azhar. È un’antica istituzione formativa la cui fondazione risale a più di 1000 anni fa. Naturale espansione di una moschea, quella di al-Azhar, appunto, l’università è stata testimone dei diversi cambi dinastici in Egitto nel corso dei secoli.
Ha conservato il proprio prestigio di un tempo e continua a essere un punto di riferimento nell’insegnamento di discipline teorico-islamiche, ma il programma di studio oggi offre tanto altro.
Un po’ di storia: tra sciismo e sunnismo
Al-Azhar, anche conosciuta come qiblat al-ʿilm, prende il nome da Zahra, la figlia del cugino e genero di Muḥammad, ʿAli, e di Fatima, adorata figlia del Profeta dell’Islam. Il richiamo allo sciismo, in effetti, non è casuale, dato che l’università affonda le proprie radici proprio nello sciismo ismailita.
La Jāmiʻat nasce nel 970 o 972 grazie al generale Jawhar al-Ṣiqillī, che in nome dell’Imam al-Muʿizz li-dīn Allāh, conquista l’Egitto e la sua futura capitale, un tempo nota come al-Fusṭāṭ. La fondazione di questo importante centro del sapere islamico si colloca, così, durante il califfato fatimide, potenza dell’islam ismailita nel Medioevo.
L’università di al-Azhar, però, nasce come moschea, la prima in città, e progressivamente si espande, convertendosi sempre più in un luogo di culto e studio. Al-Azhar diviene, dunque, un’importante centro di studio e diffusione della conoscenza islamica, ma non sempre sciita.
Nella seconda metà del XII secolo, infatti, i fatimidi sciiti vengono scalzati dagli ayyubidi guidati da Salah al-Din (Saladino), e al-Azhar si converte al sunnismo. Tale resterà l’orientamento del centro, fino ai giorni nostri, poiché agli ayyubidi seguiranno i mamelucchi e gli ottomani: entrambi poteri sunniti.
Al-Azhar è stata sottoposta a diversi interventi architettonici nel corso del tempo; ci sono stati ampliamenti e, persino, ricostruzioni a seguito di un terremoto devastante nel XIV secolo. Inoltre, è rimasta sempre aperta e operativa, eccetto una breve parentesi all’inizio del XIX secolo: dal 1° giugno del 1801 al 2 giugno del 1802. La colpa? È da attribuire a Napoleone Bonaparte e all’occupazione delle sue truppe in Egitto.
Eccellenze e protagonismo dell’università al-Azhar
La trasformazione in università moderna è avvenuta tra il XIX e XX secolo, con la creazione di tre importanti indirizzi di studio: il diritto islamico, la teologia e la lingua araba. Tuttavia, al-Azhar ha sempre fornito la possibilità di approfondire gli studi di logica, retorica, grammatica e diritto islamico.
Oggi l’università di al-Azhar gode di grande prestigio a livello mondiale per la sua influenza moderatrice in ambito teologico. Nel sito ufficiale si legge: “Al-Azhar University aspires to be the world leader in providing true Islamic thought based on moderation, achieving merit and excellence in the field of university education and scientific research and preparing cadres at the local, regional and global levels in a climate characterized by independence, freedom, democracy and equality.”
Occorre evidenziare che l’università offre anche percorsi di studi sganciati dall’ambito teologico-religioso, sebbene queste facoltà rimangano quelle centrali. Sono presenti corsi di Scienze e Tecnologia, Arte, Management e Amministrazione, percorsi umanistici, agrari e di medicina.
Il ventaglio dei percorsi di studio è, dunque, ampio e le donne non ne sono più escluse, come avveniva un tempo.
Non è tutto: la storia di questa prestigiosa università è intrecciata ai nomi di alcuni personaggi eminenti che vi hanno studiato o insegnato. Si ricordino, giusto per citare qualche esempio, il teologo iraniano Jamal al-Din al-Afghani o lo storico ‘Abd al-Rahman Ibn Khaldun.
Per concludere, l’università al-Azhar attira studenti da ogni parte del mondo, desiderosi di conoscere o approfondire la storia dell’islam e delle scienze coraniche.
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