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Uno dei fenomeni dell’architettura italiana contemporanea più tristemente noti è probabilmente quello legato alla mancata realizzazione di progetti architettonici e infrastrutturali che vengono abbandonati prima della loro compiuta realizzazione. Il caso dell’incompiuto architettonico italiano si verifica raramente per motivazioni di carattere progettuale, come ad esempio la mancata osservanza di normative edilizie e/o urbanistiche. Purtroppo, invece, incidono molto più spesso i tagli di spesa e le carenze di fondi per il completamento dell’opera.
Nascita di uno stile
Il tema è stato recentemente affrontato da una ricerca condotta dal collettivo artistico milanese Alterazioni Video in collaborazione con lo studio di progettazione romano Fosbury Architecture. La ricerca è pubblicata nel 2018 con il volume dal titolo “Incompiuto. Nascita di uno stile“. L’opera nasce dalla volontà di identificare, catalogare e analizzare tutti i manufatti architettonici e infrastrutturali incompiuti e abbandonati.

Lo studio, realizzato sull’intero territorio italiano, ha rivelato dei dati sorprendenti: sono circa 1500 le costruzioni non completate in tutta Italia, con una particolare concentrazione al sud della penisola. Inoltre, la ricerca documenta anche l’enorme dispendio di fondi degli enti pubblici, oltre 7 miliardi di euro, e un ingente consumo di suolo, per una superficie totale che supera i 2.200 ettari.
Rovine e utopie
Uno degli aspetti più interessanti dell’opera corale “Incompiuto. Nascita di uno stile” non risiede soltanto nella presentazione degli esiti di una complessa e interessante ricerca su un aspetto oscuro dell’edilizia italiana, bensì anche nella proposta di spunti di riflessione per reinterpretare tali relitti architettonici in veste di archeologie moderne, ossia come rovine della contemporaneità. Infatti, questa lettura interpreta l’incompiuto come monumento che testimonia le potenzialità inespresse e infinite dell’arte, della musica e dell’architettura.
Questa recente e rivoluzionaria riflessione teorica propone di estetizzare e considerare come parte del patrimonio artistico e architettonico italiano anche le opere incompiute in tempi più recenti. L’intento è quello di nobilitarle dichiarandole manifesto di un nuovo stile, l’incompiuto architettonico italiano, che riproduce attraverso il cemento armato lo spirito del tempo di una società in continua trasformazione.
Incompiuto siciliano
Un ulteriore dato che la ricerca di Alterazioni Video e Fosbury Architecture evidenzia, drammatico nella sua incidenza, consiste nella grande concentrazione di opere incompiute nell’Italia del sud, in particolare in un’area della Sicilia orientale che corrisponde al territorio di Giarre, in provincia di Catania. Soltanto in questo territorio si contano una decina di architetture e infrastrutture mai completate e abbandonate, alcune delle quali impressionanti per dimensioni, come la piscina regionale e lo stadio di atletica, entrambi costruiti nel 1985.

Un’interessante proposta avanzata dalla ricerca consiste nel coinvolgere l’amministrazione locale per trasformare questo territorio in uno spazio monumentale, un vero e proprio Parco Archeologico dell’Incompiuto Siciliano. L’obiettivo è quello di restituire una funzione e una dignità a opere edilizie di interesse architettonico e sociale, trasformando un errore umano in una risorsa turistica e culturale.
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