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Con il progetto dal titolo “Science Forest” lo studio di progettazione romano ADAT è il vincitore del concorso di progettazione internazionale per la realizzazione del nuovo Museo della Scienza di Roma. A decretare la vittoria della seconda fase del concorso è stato il presidente di giuria, l’architetto Daniel Libeskind, celebre per opere come il Museo ebraico di Berlino, con una comunicazione del luglio 2023, mentre l’avvio della costruzione dovrebbe partire dal 2025.
Il concorso nasce da un’operazione di riqualificazione urbana che interessa l’area del quartiere Flaminio della capitale, in particolare l’ex area militare su via Guido Reni. Infatti, proprio di fronte al MAXXI, il museo di arte contemporanea, sorgerà una nuova istituzione culturale dedita allo studio, alla divulgazione e all’apprendimento condiviso del mondo della scienza, della fisica e dell’ecologia.
Il Flaminio
Sebbene la città eterna sia nota in tutto il mondo soprattutto per le sue rovine senza tempo e per i maestosi esempi di architettura classica e barocca, più di recente alcune aree di Roma sono state interessate da interventi urbanistici e architettonici di grande rilevanza. Il quartiere Flaminio, in particolare, ha rivelato negli ultimi anni una particolare vocazione in qualità di laboratorio sperimentale per l’architettura contemporanea. Non è un caso se il progetto del nuovo museo si installi proprio in questo contesto.

Situato nell’area a nord della città, delimitato a est dalla direttrice nord-sud della via Flaminia e a ovest dalla sponda sinistra del Tevere, il quartiere è stato innanzitutto il sito prescelto per la costruzione del Villaggio Olimpico in occasione dei Giochi ospitati a Roma nel 1960. Il memorabile evento sportivo ha lasciato una traccia indelebile sul tessuto urbano dell’area, specialmente nei complessi residenziali progettati dagli architetti Adalberto Libera e Luigi Moretti. L’impianto di queste strutture si distingue per la sua semplicità formale e funzionale e per i suoi caratteristici cortili interni. Questi spazi permettono ancora oggi agli abitanti di condividere attività familiari e sociali entro uno recinto di pertinenza condominiale.
I nuovi interventi
Più di recente, l’area è stata la protagonista di profondi cambiamenti legati alla costruzione di opere di grande rilevanza architettonica e civile. Basti pensare al Ponte della Musica, un’infrastruttura pedonale e ciclabile realizzata in acciaio e cemento su un progetto dello studio londinese Buro Happold e inaugurato nel 2011. Il ponte, dedicato al compositore romano Armando Trovajoli, collega i due quartieri del Flaminio e delle Vittorie separati dall’ansa del fiume Tevere. Inoltre, l’Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano e inaugurato nel 2002, e il MAXXI (Museo d’Arte del XXI secolo), disegnato e realizzato dallo studio di Zaha Hadid nel 2010, rappresentano due importantissimi riferimenti non soltanto dell’architettura moderna, ma anche e soprattutto della rilevanza culturale contemporanea dell’area del Flaminio nel panorama artistico e progettuale.

Il progetto
Il progetto “Science Forest” dello studio ADAT nasce in risposta alle richieste effettuate per il museo della scienza di Roma nelle due fasi del concorso ai partecipanti. L’opera consiste nel parziale riutilizzo di una preesistenza novecentesca di pertinenza dell’ex area militare di via Guido Reni. Il fabbricato in questione, l’ex SMMEP (Stabilimento Militare di Materiali Elettronici e di Precisione), è caratterizzato da un unico livello di ambienti molto ampi a doppia altezza. Questi spazi subiranno delle trasformazioni per accogliere il ricco programma funzionale previsto per il nuovo Museo della Scienza. Il concept del progetto prevede la realizzazione di un edificio particolarmente efficiente dal punto di vista termico ed energetico. L’obiettivo potrà dirsi compiuto con l’implementazione di tecnologie meccaniche ed elettriche all’avanguardia per permettere la sua autosufficienza e regolazione, riducendone l’impatto ambientale.
L’impianto del grande manufatto è concepito come una sorta di grande parco pubblico. Gli ambienti espositivi e le aree funzionali saranno infatti collegate tra loro da una verdeggiante piazza coperta, sovrastata da una struttura in acciaio e vetro che accoglierà gli spazi della mostra. Le sale espositive sono state immaginate come delle capsule galleggianti prefabbricate e assemblate in loco.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è detto entusiasta per il progetto e speranzoso per l’effettiva e rapida realizzazione del progetto. La costruzione del nuovo museo della scienza di Roma dovrebbe partire proprio nel 2025 e per l’intera opera è stato stanziato un investimento di circa 75 milioni di euro.
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