Account
martedì, Ottobre 14, 2025
Il Nuovo Mediterraneo
  • Home
  • Chi siamo
  • Aree del Mediterraneo
    • Europa
    • Asia
    • Africa
  • Oltremare
  • Presentatori AI
  • Collabora con noi
No Result
View All Result
Il Nuovo Mediterraneo
  • Home
  • Chi siamo
  • Aree del Mediterraneo
    • Europa
    • Asia
    • Africa
  • Oltremare
  • Presentatori AI
  • Collabora con noi
No Result
View All Result
Il Nuovo Mediterraneo

Bestiario Mediterraneo: creature tra mito e paura

Dalle sirene greche ai jinn arabi, dai Lamassu ai vampiri balcanici: le creature mitologiche del Mediterraneo e i loro simboli nascosti.

Giulia Di Bartolo by Giulia Di Bartolo
15 Maggio 2025
in Costumi e tradizioni, News, Paesi del Mediterraneo
Reading Time: 5 mins read
A A
Bestiario Mediterraneo: creature tra mito e paura

Resti di staute di Lamassu a Persepoli, Iran.

Contenuti

  • Le creature della Grecia: tra inganno e metamorfosi
  • Nord Africa: creature mitologiche del deserto
  • Vicino Oriente: mitologia monumentale
  • Balcani e Albania: draghi e vampiri

Il Mediterraneo, culla di civiltà, ha dato vita a storie dalla bellezza disarmante. Dallo stesso immaginario ancestrale, fatto di timore e reverenza, hanno avuto origine anche storie più cupe, i cui protagonisti sono delle creature dalle fattezze spesso mostruose. Dalle sirene greche ai jinn arabi, attraversare le mitologie del bacino mediterraneo significa entrare in contatto con le paure e i desideri più profondi dell’animo umano. Ogni creatura racconta un’emozione, un tabù, un simbolo che ha attraversato i secoli.

Le creature della Grecia: tra inganno e metamorfosi

Nel cuore del mito occidentale, la Grecia ha dato vita ad alcune tra le creature più famose della storia. Le sirene, per esempio, erano originariamente raffigurate con corpo d’uccello e volto femminile. Cantavano melodie così struggenti da condurre i marinai verso la morte, attirandoli contro le scogliere nelle quali abitavano. Simbolo di seduzione e pericolo, incarnavano perfettamente il conflitto tra desiderio e razionalità. Per i Greci, popolo di marinai, il mare era una forza misteriosa, capricciosa e pericolosa. Le sirene incarnavano la paura di naufragare, di perdere la rotta o di non fare ritorno. Scogli nascosti, correnti traditrici o bonacce mortali: il mito dava un volto a questi rischi invisibili.

Un altro essere emblematico è il Minotauro, rinchiuso nel labirinto di Creta. Metà uomo e metà toro, nato da un’unione sacrilega, incarna l’idea di un’umanità divisa tra istinto e ragione, tra civilizzazione e animalità. Uno scontro che si svolge a porte chiuse nella mente umana, rappresentata dal labirinto.  Anche la Chimera, mostro con parti di leone, capra e serpente, racchiude in sé la paura dell’anomalo e del caos. È l’emblema della rottura dell’ordine naturale, di ciò che non dovrebbe esistere. In un mondo come quello greco, basato su proporzione, misura e armonia, la Chimera incarna l’orrore dell’eccesso e dell’informe.

Chimera
chimera statues

Nord Africa: creature mitologiche del deserto

Nel Maghreb, le creature mitologiche affondano le radici nelle tradizioni berbere e arabe. I jinn sono forse tra i più noti: spiriti di fuoco invisibile, abitano deserti, rovine e pozzi abbandonati. Non sono né buoni né cattivi, e la loro ambiguità li rende pericolosamente simili agli uomini. La leggende raccontano come possano essere evocati, ma mai del tutto controllati. Abitano un mondo parallelo al nostro, invisibile ma interconnesso. Alcuni si legano agli esseri umani, altri li ingannano, altri ancora diventano musulmani e osservano la legge divina. I jinn simboleggiano l’ansia per ciò che non si vede ma c’è, per l’inspiegabile che può manifestarsi all’improvviso.

Jinn Rosso

Aisha Qandisha è, invece, una figura leggendaria del folklore marocchino; spirito femminile dalle origini antiche, viene descritta a volte come una fata, altre come un demone. I suoi piedi animaleschi, spesso caprini, tradiscono la sua natura sovrannaturale: Aisha è una creatura liminale, al confine tra umano e spirito, tra donna e jinn. Caratterizzata da una forte sensualità, incarna un erotismo potente e inquietante. Seduce uomini soli, li ammalia e li spinge alla follia. Rappresenta la paura del desiderio maschile che sfugge al controllo della ragione, è la personificazione di quella tensione profonda tra il familiare e l’ignoto, il desiderio e la paura.

Vicino Oriente: mitologia monumentale

Nell’area mesopotamica e anatolica, le creature leggendarie assumono spesso sembianze monumentali. Ne è un esempio perfetto il Lamassu, un colossale essere con corpo di toro, ali d’aquila e volto umano; un’antica creatura mitologica che incarna la protezione divina e il potere assoluto di chi governa. Spesso raffigurato come una statua monumentale posta davanti ai templi o agli ingressi di palazzi, il Lamassu aveva la funzione di proteggere i luoghi sacri e gli edifici più importanti, impedendo che entità malvagie entrassero.

Resti di staute di Lamassu nella Porta di tutte le Nazioni a Persepoli, Iran.

La natura ambigua stessa del Lamassu, sospesa tra umanità e istinto animale, rivela una tensione profonda: quella tra il dominio della ragione e il rischio costante della regressione all’animalità. La testa umana rappresenta la razionalità, la saggezza necessaria a mantenere l’equilibrio; il corpo bestiale, invece, allude alla forza bruta che si può scatenare se l’ordine viene infranto. La sua funzione di guardiano diventa così un’espressione del desiderio umano di contenere le forze naturali e soprannaturali, di dominare l’ignoto.

Balcani e Albania: draghi e vampiri

Nelle terre montuose dei Balcani e dell’Albania si trovano alcune tra le creature più arcaiche e affascinanti. La Kulshedra è una creatura mitologica albanese dalla forma di drago femminile a più teste, incarnazione di forze primordiali e distruttive. Portatrice di siccità, tempeste e disastri naturali, abita grotte profonde o montagne remote, luoghi isolati dove il confine tra mondo umano e dimensione caotica della natura si fa sottile e la suggestione potente. Spaventosa e distruttiva, la Kulshedra è descritta con un corpo serpentino e numerose teste, ognuna dotata di poteri diversi: alcune sputano fuoco, altre incantano o ammaliano chi osa avvicinarsi.

Eppure, nonostante il suo aspetto terrificante, la Kulshedra rappresenta anche un principio di equilibrio. Solo eroi dotati di forza, coraggio e virtù possono affrontarla, ristabilendo l’armonia tra le forze in lotta. La sua esistenza diventa allora testimonianza degli sforzi degli uomini per contenere la furia del mondo naturale.

Dai Balcani, invece, nasce il mito del vampiro, ben prima dell’influenza letteraria occidentale rappresentata da Dracula. Le leggende slave narrano di morti che ritornano a tormentare i vivi, spesso mossi da rancori o colpe irrisolte. Queste figure erano temute a tal punto da influenzare rituali funerari e credenze popolari, fino all’età moderna. A differenza del vampiro romantico nato nell’Ottocento, il vampiro balcanico è una creatura gonfia, puzzolente, corrotta, spesso legata a tabù religiosi, peccati in vita o morti sospette. Ha origine dal timore che il ciclo naturale venga interrotto, fortissimo nelle società contadine.

Un funerale mancato o scorretto, ad esempio, poteva condannare un’anima a vagare per l’eternità. Da qui derivano rituali accurati per impedire il ritorno del morto, come conficcare chiodi nel corpo, seppellirlo con particolari oggetti o legarlo. Un esempio emblematico è dato proprio dai Vrykolakas di Santorini, probabilmente tra i “primi vampiri” di cui si ha avuto testimonianza.

Attraversare le mitologie del Mediterraneo significa immergersi in un mare di simboli, paure e desideri che, pur cambiando forma, restano sorprendentemente simili da una costa all’altra. Le creature che popolano questi racconti non sono semplici invenzioni, ma riflessi delle emozioni più profonde dell’umanità: la paura dell’ignoto, il fascino per l’invisibile, il conflitto tra istinto e ragione.

In ogni sirena, jinn, vampiro o drago si cela una domanda ancora attuale, un enigma sull’essere umano e sul mondo che lo circonda. Forse il motivo per cui oggi queste leggende sopravvivono e riescono ad affascinare ancora oggi nei racconti, nell’arte, e nei videogiochi.

Rimani sempre aggiornato seguendoci su Facebook e Instagram! 

Aggiungi ai Preferiti
Please login to bookmark Close

Potrebbe anche interessarti

Stretto di Messina

Scilla e Cariddi: il mito che ancora incanta lo Stretto di Messina

8 Settembre 2025
tappeti persiani

Trame del Mediterraneo: i tappeti tra arte e tradizione tessile

10 Giugno 2025
vampiri

Vrykolakas, i vampiri di Santorini

9 Aprile 2025

No account yet? Register

Tags: aisha quandishachimerajinnkulshedralamassuMitologiamitologia mediterraneasirenevampirivrykolakas
ShareTweetSendShare
Previous Post

La Valle dei Templi di Agrigento: un viaggio nella Magna Grecia

Next Post

La dinastia dei Tolomei d’Egitto: tra presagi di sventura ed intrighi

Giulia Di Bartolo

Giulia Di Bartolo

Consigliati per te

Ipazia di Alessandria: filosofa, scienziata e simbolo di ragione

by Giulia Di Bartolo
13 Ottobre 2025
0
Incisione ottocentesca intitolata La morte della filosofa Ipazia ad Alessandria. Pubblicata inizialmente nel periodico francese Le Voleur Illustré (7 dicembre 1865) e successivamente riprodotta nel volume di Louis Figuier Vies des savants illustres (1866). L’immagine mostra un’interpretazione drammatica e violenta dell’uccisione di Ipazia, con tratti iconografici oggi considerati problematici e intrisi di stereotipi razziali.

Tra le strade di Alessandria d’Egitto, nacque una donna destinata a diventare simbolo di libertà e ragione: Ipazia. In un periodo storico fragile, in cui la conoscenza era...

Read moreDetails

“Pasticcino”, lo chef che cucinò in F1

by Giulia Di Bartolo
7 Ottobre 2025
0
formula 1 team ferrari

Quando si pensa alla Formula 1, le prime immagini che affiorano alla mente sono di auto velocissime, tecnici, piloti, circuiti... Tuttavia c’è una storia meno nota, ma non...

Read moreDetails

Tirana e Alessandria d’Egitto: Capitali mediterranee della cultura e del dialogo 2025

by Fabiana Chillemi
4 Ottobre 2025
0
Tirana, Capitale Mediterranea della Cultura e del dialogo.

Nel 2025 Tirana e Alessandria d’Egitto sono state nominate le prime Capitali Mediterranee della Cultura e del Dialogo, un titolo istituito dall’Unione per il Mediterraneo (UfM) in collaborazione...

Read moreDetails

Corrida: il rito del toro che racconta la storia della Spagna

by Fabiana Chillemi
29 Settembre 2025
0
Encierros di San Fermín a Pamplona, Spagna

La corrida in Spagna è una tradizione che affonda le sue radici in pratiche antichissime del Mediterraneo, dove il toro era simbolo di forza e fertilità. Già in...

Read moreDetails

Cammini della fede nel Mediterraneo: pellegrinaggi da Santiago al Sinai

by Giulia Di Bartolo
27 Settembre 2025
0
Cammini della fede nel Mediterraneo.

Una delle caratteristiche più affascinanti del Mar Mediterraneo è, senza dubbio, la sua splendida varietà naturalistica e paesaggistica. Tra le sue coste si sono intrecciate le grandi religioni...

Read moreDetails
Load More
Next Post
La dinastia dei Tolomei d’Egitto: tra presagi di sventura ed intrighi

La dinastia dei Tolomei d'Egitto: tra presagi di sventura ed intrighi

Notizie correlate

Israele e Palestina: la questione arabo-israeliana nel secondo dopoguerra (Prima Parte)

Israele e Palestina: la questione arabo-israeliana nel secondo dopoguerra (Seconda Parte)

29 Dicembre 2023
Salsa tunisina Harissa. Crediti: Adobe Stock.

Harissa: la piccante salsa tunisina famosa nel mondo

9 Aprile 2025
Quando il Natale prende per la gola: “dolci” tradizioni mediterranee

Quando il Natale prende per la gola: “dolci” tradizioni mediterranee

30 Aprile 2024

Cerca per Categoria

  • Accadde oggi
  • Africa
  • Archeologia
  • Arte
  • Asia
  • Attualità
  • Cinema
  • Costumi e tradizioni
  • Cucina
  • Cultura pop
  • Eccellenze
  • Europa
  • Green
  • Istruzione
  • Italiano per stranieri
  • Letteratura
  • Lifestyle
  • Multimedia e Live
  • News
  • Oltremare
  • Paesi del Mediterraneo
  • Presentatori AI
  • Storia
  • Storie di vite
  • Tecnologia e innovazione
  • Turchia
  • Viaggi

L'osservatorio culturale sui 22 paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo.

Contatti:
info@ilnuovomediterraneo.com

Redazione:
press@inm.news

Follow us

Privacy Policy

Cookie Policy

Termini e Condizioni

Aree del Mondo

  • Paesi del Mediterraneo
  • Africa
  • Asia
  • Europa
  • Oltremare

Categorie

  • Accadde oggi
  • Africa
  • Archeologia
  • Arte
  • Asia
  • Attualità
  • Cinema
  • Costumi e tradizioni
  • Cucina
  • Cultura pop
  • Eccellenze
  • Europa
  • Green
  • Istruzione
  • Italiano per stranieri
  • Letteratura
  • Lifestyle
  • Multimedia e Live
  • News
  • Oltremare
  • Paesi del Mediterraneo
  • Presentatori AI
  • Storia
  • Storie di vite
  • Tecnologia e innovazione
  • Turchia
  • Viaggi

Ultime news

Incisione ottocentesca intitolata La morte della filosofa Ipazia ad Alessandria. Pubblicata inizialmente nel periodico francese Le Voleur Illustré (7 dicembre 1865) e successivamente riprodotta nel volume di Louis Figuier Vies des savants illustres (1866). L’immagine mostra un’interpretazione drammatica e violenta dell’uccisione di Ipazia, con tratti iconografici oggi considerati problematici e intrisi di stereotipi razziali.

Ipazia di Alessandria: filosofa, scienziata e simbolo di ragione

13 Ottobre 2025
formula 1 team ferrari

“Pasticcino”, lo chef che cucinò in F1

7 Ottobre 2025
Tirana, Capitale Mediterranea della Cultura e del dialogo.

Tirana e Alessandria d’Egitto: Capitali mediterranee della cultura e del dialogo 2025

4 Ottobre 2025

© 2023 ilNuovoMediterraneo - Testata in attesa di registrazione.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • it Italiano
  • en English
  • Home
  • Aree del Mediterraneo
    • Europa
    • Asia
    • Africa
    • Oltremare
  • Chi siamo

© 2023 ilNuovoMediterraneo - Testata in attesa di registrazione

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?