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Santa Claus è il protagonista indiscusso delle feste di Natale. Sebbene questa affermazione possa risultare scontata per molti, è bene sapere che essa non risponde a una verità universale.
Solo in Spagna, le figure che rubano la scena al celebre anziano del Polo Nord con gli iconici abiti rossi sono una dozzina e, tra queste, suscita particolare interesse quella della tradizione basca. In questa regione, i bambini attendono con entusiasmo di ricevere i regali da un vecchio signore noto come Olentzero. Si tratta di un personaggio di aspetto robusto, con il vizio del vino e del fumo, che di mestiere fa il carbonaio; insomma, una leggenda le cui origini sono radicate nella cultura basca.
Chi è l’Olentzero, dunque? e in cosa differisce dal “collega” Babbo Natale?
Un “Babbo Natale” alternativo
L’Olentzero è un personaggio rozzo, ma di buon carattere, normalmente rappresentato con un berretto sul capo e una pipa in bocca. Gli abiti che indossa sono anneriti dal carbone e la sua casa è nei monti baschi. Per distribuire i regali ai bambini si sposta con un asinello…
Ecco, quindi, un assaggio delle differenze rispetto a Babbo Natale: nessuna slitta, né renne, né Polo Nord, né completo rosso. L’Olentzero è un anziano basco dedito al lavoro, un uomo in carne e ossa, almeno secondo quanto riportato da alcune leggende.
Questo personaggio è conosciuto in tutta la regione di Euskal Herria, o Paesi Baschi, nella Spagna settentrionale al confine con la Francia. Qui è noto che ogni sera del 24 di dicembre l’Olentzero si presenterà nelle case dei cittadini baschi per dispensare regali ai bambini e premiarli della buona condotta tenuta durante l’anno. Facile da intuire, pertanto, l’associazione tra il giorno di Natale e l’apparizione di questo personaggio tanto singolare.
Così come Babbo Natale, anche l’Olentzero gode di una piacevole compagnia al suo fianco. Sua moglie si chiama Mari Domingui (si legge “Dominghi”) e viene solitamente rappresentata in ampi abiti tradizionali e con un caratteristico cappello a forma di cigno. È l’equivalente al femminile dell’Olentzero, ma la nascita di questa figura è piuttosto recente (anni ’90). Malgrado ciò, le sono dedicate intere poesie e canzoni ed è amatissima dai bambini, alla pari del compagno.
Si è detto che nell’immaginario comune basco l’Olentzero è un anziano carbonaio amico dei bambini, ma non è sempre stato così. Questo personaggio natalizio ha, infatti, subito un’evoluzione nel corso del tempo e le numerose leggende sul suo conto sono state adattate alla modernità.
Olentzero: un personaggio, tante leggende
Attorno all’Olentzero ruotano molteplici leggende. La sua figura nasce dalla combinazione di elementi mitologici baschi e precristiani e subisce, più tardi, importanti influenze dal cristianesimo. Questo sincretismo ha dato origine a storie sensazionali.
Tra queste vale la pena ricordare quella dei “giganti gentili“. Si narra che migliaia di anni fa dei giganti abitassero indisturbati nelle terre montagnose di Euskal Herria e che un giorno, dopo aver avvistato una luce in cielo che annunciava la nascita di Cristo, si tolsero la vita per paura di incorrere in una terribile punizione; tutti, tranne uno: l’Olentzero. Lui fu l’unico a non temere la venuta di Cristo e ad accogliere la buona novella, tanto da divenirne il portavoce.
Un’altra leggenda, invece, lo lega alle sorti di una fata benevola. Questa lo trovò abbandonato ancora in fasce nei boschi dei Pirenei navarresi e lo affidò a un’amorevole coppia di anziani che viveva sui monti. Crescendo, l’Olentzero imparò il mestiere del padre carbonaio. Quando la coppia morì, rimase solo nella casa tra i boschi.
D’animo apparentemente burbero, l’Olentzero era in realtà una persona di buon cuore. Anno dopo anno, venne sempre più acclamato dai bambini del villaggio per la sua grande generosità. Il giorno di Natale scendeva dalle montagne per donar loro giocattoli di legno intagliati a mano. Fu così che riuscì a guadagnarsi il loro affetto.
Secondo un altro mito, ogni anno l’Olentzero era solito annunciare l’arrivo del solstizio d’inverno. Con l’avvento del Cristianesimo e la nascita di Cristo, la sua figura venne poi collegata alla festa cristiana per eccellenza.
Un’ennesima leggenda sul suo conto lo vedeva persino come personaggio dell’orrore. Nel XVIII girava voce che l’Olentzero fosse capace di tagliar la gola ai bambini sorpresi ancora svegli durante la notte… Le leggende sul suo conto sono, pertanto, innumerevoli.
Celebrazioni, sfilate e falò!
Nei Paesi Baschi le feste di Natale sono rallegrate da celebrazioni, concorsi e sfilate in cui l’Olentzero è il protagonista. Il 24 e 25 dicembre a Lesaka, in Plaza Zaharra, si tiene il Concurso de Olentzeros a cui segue la parata dell’Olentzero vincitore del concorso.
Il concorso si divide in categorie per fasce di età: fino ai dieci anni, dagli 11 ai 15 anni, e dai sedici anni in poi, e consiste in una gara scultorea, avente come oggetto l’Olentzero. La sua rappresentazione viene portata sulle spalle da alcuni componenti del team. Per la valutazione della squadra vincitrice, la giuria tiene conto anche della performance canora e dell’abbigliamento dei bambini, rigorosamente tenuti a indossare i costumi della tradizione basca. Una volta decretata la squadra vincitrice, può cominciare la parata per le strade di Lesaka, accompagnata da una banda musicale.
Interessante è anche la tradizione che ha luogo a Ermua, poco distante da Lesaka. Qui, il passaggio all’anno nuovo si festeggia con il falò di un Olentzero fatto di paglia, legno e drappi. Ancora una volta, il simbolismo di questo atto va ricondotto a credenze e riti precristiani, mescolatisi poi a quelli cristiani. Il rogo in questione rappresenta, infatti, un modo per augurare l’arrivo di un anno prospero, segnando il passaggio dal vecchio al nuovo. Non è un caso che in alcuni luoghi l’Olentzero sia meglio noto come “Onenzaro”, che vuol dire “buon tempo”.
Le feste natalizie a Euskal Herria sono, dunque, ricche di tradizioni particolarissime in cui Babbo Natale viene accantonato a favore di una figura che personifica bontà, generosità e speranza, tipica della tradizione basca.
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