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La movimentata storia di Cipro e la slow culture corrono, da secoli, lungo due strade parallele. L’isola, paese facente parte dell’Unione Europea dal maggio del 2004, ha alle proprie spalle una lunga serie di dominazioni, ognuna delle quali ha lasciato meravigliose testimonianze.
Ad oggi, lo stato risulta diviso tra Turchia e Grecia, a causa di un colpo di stato: nonostante il dibattito resti acceso e la tensione sia altissima, questo paese si rivela essere tra i più sicuri d’Europa, facendosi promotore della “slow culture”, una vita vissuta lentamente, assaporandola.
La storia del paese, dall’ellenizzazione al colpo di stato
Come precedentemente menzionato, l’isola ha conosciuto diversissime dominazioni. Fra le tante, fa certamente capolino quella greca: fu conquistata da Alessandro il Grande, e venne completamente ellenizzata entro il periodo tolemaico, passando poi in mano romana intorno al 58 a.C.. Parte integrante dell’impero bizantino, nel medioevo Cipro subì numerose dominazioni: tra di queste, si ricorda quella inglese, brevissima, e quella veneziana, fino al sedicesimo secolo, quando l’impero Ottomano fece il suo ingresso sull’isola.
Il ventesimo secolo a Cipro viene ricordato non solo per la dominazione britannica, ma soprattutto per il colpo di stato che avvenne nel 1974, con l’obiettivo di annettere l’isola alla Grecia. La diretta conseguenza fu l’invasione turca, che infine portò a una divisione in due parti del paese: il Nord sotto il controllo della Turchia, unico paese che ne riconosce attualmente la validità, il resto sotto il controllo della Grecia.
La slow culture cipriota: la cultura del siga siga
Nonostante un passato tumultuoso, che ancor oggi continua a caratterizzare la vita sociale e politica di ogni giorno, l’isola continua ad attrarre sempre più viaggiatori. Sono infatti molteplici le caratteristiche che rendono il paese apprezzabile da coloro i quali scelgono di trascorrervi un periodo di vacanza.
Primo fra tutte, il clima cipriota è uno dei punti più di forza dell’isola: è, infatti, tra i paesi del Mediterraneo dal clima più mite, proponendo inverni poco rigidi, rendendo Cipro un paese vivibile tutti i mesi dell’anno. Trattandosi di un’isola, inoltre, specialmente in estate, le spiagge sono naturalmente tra le mete turistiche primarie; tuttavia, non è raro registrare un alto grado di apprezzamento nei confronti della slow culture cipriota.
Sull’isola, infatti, si tende a vivere lentamente, in modo più sereno, nel classico stile del villaggio rurale. Il motto degli isolani è siga, siga, ovvero “lentamente, lentamente”; celebre, nei confronti di coloro i quali scelgono di trasferirvisi, è l’avvertenza secondo la quale la burocrazia si prenda i propri tempi, fattore destabilizzante specialmente se ci si trasferisce da una capitale.
La vita a Cipro tende a differire notevolmente dall’esterno verso l’interno: ecco come dalle gettonatissime e festive mete vicine al mare, spostandosi verso le zone rurali sarà possibile notare un set completamente diverso di valori e cultura, legato più alla famiglia e a quei ruoli anticamente prestabiliti tra madri e padri. Tuttavia, la cultura del siga, siga resta invariata: si potranno notare nelle caffetterie uomini giocare a tavli, ovvero il backgammon.
Nonostante questo, una caratteristica comune in tutta l’isola è certamente l’immancabile ospitalità da parte dei propri abitanti. Numerose testimonianze da parte di coloro i quali vi si sono trasferiti o vi sono passati brevemente solamente per una visita, concordano sulla sensazione del “tutti si conoscono fra di loro”, rendendo il paese tra i più sicuri d’Europa.
Ecco come anche i forestieri verranno invitati a prendere un caffè nelle abitazioni dei ciprioti: il “prezzo” da pagare sarà, tuttavia, un vero e proprio “interrogatorio” da parte dei proprietari di casa, dei quali si elogia la notevole attenzione ai minimi dettagli. Nonostante l’apparente tumultuosità, dunque, Cipro si rende tra le mete favorite di coloro i quali cercano allo stesso tempo una meta estiva e tanta tranquillità: un’isola sorprendente, che aspetta solo di essere scoperta e vissuta appieno, abbracciando pienamente la sua slow culture.
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