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L’Italia e i vulcani: quando timore e lifestyle convivono

L'Italia contiene numerosi vulcani, pericolosamente attivi. Gli abitanti hanno imparato a conviverci: attorno ad essi si è sviluppato un intero lifestyle.

Maya Rao by Maya Rao
22 Aprile 2024
in Europa, Lifestyle
Reading Time: 3 mins read
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italia-vulcani-lifestyle

Il Gran Cratere della Fossa, dove possono essere osservate delle fumarole attive. Credits: Maya Rao.

Contenuti

  • Una penisola attiva, sopra e sotto l’acqua
  • Quando il lifestyle incontra i vulcani italiani

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Unicum in tutto il continente europeo, l’Italia è il solo Paese ad avere numerosi vulcani attivi. Dormienti, sottomarini o estremamente attivi, essi caratterizzano il territorio, dandogli una straordinarietà e preziosità che ricade non solo sulle bellezze naturali che ne derivano, ma anche su importanti campi economici, dalle coltivazioni al turismo.

Proprio per quel che riguarda quest’ultimo campo, la presenza di questi “mostri” naturali ha quasi superato il giusto timore che se ne proverebbe normalmente, standovi al proprio cospetto. L’attività vulcanica, al contrario di quel che potrebbe immaginarcisi, attrae visitatori da ogni parte del mondo, curiosi di vedere questi spettacoli naturali e, inoltre, di godere degli “effetti accessori” che tali luoghi offrono, proprio grazie alla loro presenza.

Una penisola attiva, sopra e sotto l’acqua

Dalla Toscana in giù, l’Italia è caratterizzata dalla presenza di molteplici e celebri edifici vulcanici che, nel corso dei secoli, hanno cambiato le sorti di interi territori, se non delle numerose popolazioni che vi risiedevano al di sotto.  Basti pensare al celebre e pericoloso Vesuvio, “sorvegliato speciale” sempre a rischio eruzione, legato alla tragica fine delle città di Pompei ed Ercolano, oggi fonti di inesauribile ricchezza storica.

O ancora, l’Etna e Stromboli, chiamati dai siciliani affettuosamente “idda” e “iddu”, donna e uomo, alle cui frequenti eruzioni della prima risponderebbero gli “scoppi” del secondo, quasi come avessero un profondo legame. Il vulcano catanese ha una storia tutt’oggi in divenire, con nuovi crateri sempre in formazione: è, per questo motivo, tra gli edifici vulcanici più attivi del mondo.

Ma anche sotto la superficie marina, specialmente nell’area tirrenica e in quella mediterranea al di sotto della Sicilia, le acque ribollono: l’attività vulcanica sottomarina è stata, nei secoli, talmente intensa da far sorgere persino un intero lembo di terra dal fondo del mare, l’Isola Ferdinandea, punto più alto dell’ancor più grande vulcano Empedocle.

Altri “mostri” sottomarini, infine, restano addormentati, in quiescenza, costante sorvegliati poiché un’eruzione potrebbe certamente creare non indifferenti problematiche. Si parla, naturalmente, del Palinuro e, soprattutto, del Marsili, uno degli edifici vulcanici più estesi d’Europa che, in caso di forte attività, potrebbe collassare su sé stesso, causando, seppur solo secondo alcuni studiosi, dei maremoti che andrebbero a impattare sulle coste subito ad esso vicine: quella campana, quella calabra e quella siciliana.

Quando il lifestyle incontra i vulcani italiani

Attivi, quiescenti o sottomarini, i “mostri” italiani non sembrano tuttavia spaventare coloro i quali vi vengono in visita, tantomeno coloro i quali vi vivono al di sotto, sviluppando spesso attività commerciali ad essi legati. Basti pensare solamente alla vasta collezione di gioielli creati a partire dai numerosissimi minerali che nascono nelle aree vulcaniche: prima fra tutti, la nera ossidiana, che condivide il proprio fascino assieme alla sempre affascinante e brillante pietra lavica.

Rimanendo sul lato “beauty”, una delle Isole Eolie, Vulcano, il cui omonimo cratere è in quiescenza da ben 135 anni, è un vero e proprio “centro benessere” a cielo aperto. L’attività vulcanica residua del cratere, sin da allora, ha prodotto dei curiosi fenomeni: il degassamento dà vita alle fumarole, dall’acre e riconoscibilissimo odore di uovo marcio, visibili in diverse parti dell’isola.

Ma certamente, uno dei fenomeni più amati dai turisti è la creazione di fanghi, fino a prima della pandemia frequentabili dai visitatori; nei pressi dei fanghi vi è inoltre la Spiaggia delle Acque Calde, dov’è possibile vedere le fumarole sottomarine, godendosi un curioso e divertente effetto “idromassaggio” in acqua marina dalla temperatura elevata, mettendo in posa dei fanghi più scuri e argillosi, raccolti dal fondale nei pressi delle fumarole.

Dettaglio delle fumarole sottomarine di Vulcano. Credits: Maya Rao.

Non solo mare: i vulcani italiani attirano numerosi turisti per via delle escursioni. Che si tratti di trekking o, ancora, di gite accompagnate dai più differenti animali, dai cavalli fino, sull’Etna, ai lama, si verrà ricompensati da spettacolari visioni: proprio quest’ultimo vulcano, inoltre, permette la visita fin sopra i crateri sommitali dove, se si è fortunati, si potrà assistere a una spettacolare eruzione.

Ultimo, ma non di certo meno importante il turismo sportivo: le cime di alcuni vulcani italiani permettono, infatti, gli sport invernali; celebre è l’impianto sciistico presente sull’Etna. Non solo: tali ripidi percorsi sono meta di ciclisti e bikers. Infine, esistono anche sport più stravaganti, ma particolarmente ricercati: è il caso del volcano boarding.

Tra i vulcani italiani e gli abitanti che vi vivono al di sotto o vi vengono in vacanza, dunque, esiste un rapporto curioso: tra timore e lifestyle, i “mostri” presenti sul territorio della Penisola vengono vissuti appieno, regalando esperienze uniche nel loro genere, introvabili in altri luoghi e, soprattutto, indimenticabili.

 

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Classe '97, umanista digitale, appassionata di storia, cultura, costumi e tradizioni. Ogni volta che scrive un articolo, impara sempre qualcosa di nuovo.

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