Contenuti
Questo articolo è disponibile anche in:
Sono tanti coloro i quali, partendo alla scoperta di nuove mete, sono attratti dalle spiagge, e la Grecia è una di quelle mete che ne contiene per tutti i gusti. Ma poche sono curiose come la greca spiaggia di Navagio, unica nel suo genere.
Conosciuta più comunemente come “spiaggia del relitto”, come il nome sembra suggerire, questa piccola spiaggia di Zante è legata a un naufragio che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Si tratta, infatti, di uno dei luoghi più fotografati del pianeta, pur trattandosi di un posto difficilmente raggiungibile, pericolante e rischioso per coloro i quali desiderano avventurarcisi. Quale è la curiosa storia legata a questa spiaggia?
Il naufragio della MV Panagiotis
La celebrità della paradisiaca spiaggia greca è legata ad avvenimenti piuttosto recenti. Bisogna tornare indietro, infatti, “solo” di 43 anni, alla notte tra l’1 e il 2 ottobre del 1980, quando si verificò ciò che avrebbe reso famosa questa piccola e irraggiungibile parte di Zante negli anni a venire.
Protagonista della storia è la MV Panagiotis, motonave da carico nata scozzese ma, al momento del naufragio, battente bandiera greca. L’imbarcazione, secondo quanto spiegato dal suo capitano, si trovò nel bel mezzo di una grossa tempesta: per proteggerla, fu scelto di portarla verso la baia allora conosciuta come Agios Georgios. Ma la nave non fu fortunata: si incagliò in una secca, sfuggita agli occhi dell’equipaggio proprio a causa del maltempo, e non fu possibile disincastrarla.
Ma la sfortunata storia della Panagiotis non avrebbe una sola versione. Si è creduto per lungo tempo, e in parte ancora oggi, che la motonave trasportasse un carico di contrabbando: i più parlano di sigarette, smerciate illegalmente dalla Turchia verso l’Italia; alcuni altri ancora, in una versione più “dark” della storia, parlano addirittura di un carico umano.
In questa versione della storia, la Panagiotis era in fuga dalla guardia costiera greca, che aveva intuito che qualcosa non andasse con l’imbarcazione. Anche in questo caso, la motonave incontrò una tempesta: approfittò della spiaggia di Agios Georgios per celarsi ai militari, incagliandosi però durante la notte. Tale teoria sarebbe supportata da coloro i quali raccontarono come, negli anni a seguire, sull’isola si sarebbero vendute stecche di sigarette a prezzi concorrenziali.
Ad ogni modo, a prescindere dalla versione alla quale i visitatori tendano a credere, si ebbero diverse conseguenze: innanzitutto, la nave, non più spostabile, venne abbandonata dall’equipaggio, rimanendo ancora oggi nella stessa posizione, andandosi ad aggiungere agli altri celebri relitti visitabili in Grecia, come quello dell’HMHS Britannic.
Tale incagliamento, secondo alcune fonti, avrebbe prodotto la risacca che avrebbe dato vita alla magnifica spiaggia che, oggi, per l’appunto, viene conosciuta come “del relitto” o, in una versione più curiosa, come “Smugglers Cove”, covo dei contrabbandieri.
Navagio, spiaggia “instagrammabile” ma pericolosa
La curiosissima spiaggia, naturalmente, non poté che avere un notevole effetto sul turismo verso l’isola di Zante; molti furono coloro i quali furono portati a pensare come il naufragio fosse in realtà una montatura del Ministero del Turismo locale, creato appositamente per attrarre visitatori: tale complotto, però, fu immediatamente smentita dai diretti interessati, che spiegarono come non solo non fosse etico, ma come tali eventi irripetibili fossero impossibili da creare appositamente.
Oggi, con lo sviluppo incessante dei social media, i ricercatori del bello e dell'”instagrammabile” sono giustamente attratti da tale località. Tuttavia, vi sono numerosi pericoli: basti pensare al belvedere sospeso sul vuoto, dal quale le stesse autorità consigliano di stare lontani, a causa della fragilità delle rocce. La stessa fragilità è ritrovabile in diverse parti della spiaggia, non sconosciuta a diversi incidenti.
La stessa motonave è un pericolo per i turisti: viene caldamente sconsigliato di addentrarvisi, poiché i lunghi anni l’hanno resa fragile, con un alto rischio di cedimenti. Le acque della baia, sebbene calde e sulfuree, sono piene di imbarcazioni, l’unico modo per raggiungere la spiaggia: viene sconsigliato di nuotarvici, per l’alto rischio di ferirsi con le eliche delle barche.
Tutte queste pericolose concause hanno spinto le autorità ad adottare delle dure misure: una prima frana ha già fatto chiudere la spiaggia nel 2018. Nel 2023, in seguito a diversi eventi sismici che hanno interessato la zona, con conseguenti frane, si è deciso di chiuderla nuovamente, permettendo solo l’avvicinamento delle barche, senza potervisi avvicinare o nuotare. Navagio, tuttavia, rimane un luogo paradisiaco, dalla storia curiosa ma attraente: una meta che, al pari di altre nel Mediterraneo, la rende unica del suo genere.
Rimani sempre aggiornato seguendoci su Telegram!