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In dialetto arabo tunisino è conosciuta come “nesri“: è la celebre rosa canina coltivata a Zaghouan. Questo fiore, dalla fragranza inconfondibile, è divenuto vero e proprio simbolo della madina tunisina che non perde occasione di omaggiarne le ricche proprietà. Nel maggio del 2023, si è tenuta la 37esima edizione del festival a esso dedicato. Qual è stato il suo programma? E, soprattutto, perché la “nesri” è tanto apprezzata?
Il Festival en-nesri di Zaghouan
Ogni anno, dal 1980, la città di Zaghouan nel Nord della Tunisia organizza il Festival en-nesri, dedicato a questa pianta emblematica appartenente alla famiglia delle Rosacee. Esso si svolge a maggio, periodo in cui hanno inizio i lavori di raccolta della rosa canina e di distillazione dei suoi profumatissimi petali. Per la precisione, l’intera campagna avviene tra la fine di aprile e il mese di giugno.
Dal 2014, è l’Associazione del Festival della rosa canina di Zaghouan a occuparsi dell’organizzazione dell’evento, di cui si era precedentemente incaricato il comune tunisino. Da quando questa associazione ha preso in mano le redini del Festival, è stato formulato un programma fortemente improntato alla promozione del patrimonio immateriale della città.
L’obiettivo è di conferire un carattere internazionale al Festival e la sempre maggiore affluenza turistica ne abbraccia lo spirito. Il programma offerto è vario e allettante. Sono previste attività artistiche, sportive, culturali e, persino, culinarie. Particolarmente interessante è il concorso sulla migliore ka’k el-warqa, dolce tipico di Zaghouan realizzato con l’essenza di rosa canina.
I mille usi della rosa canina
Ci si potrebbe chiedere il motivo di tanto interesse per un semplice fiore, ma uno sguardo attento alle sue proprietà può aiutare a svelarne le ricche potenzialità. Dal campo farmacologico a quello culinario, o, ancora, a quello cosmetico, la nesri è una pianta che può essere impiegata per diverse finalità, sia il fiore sia i suoi frutti.
La rosa canina, per esempio, ha delle ottime virtù terapeutiche: svolge un’azione vaso-protettrice, rafforza il sistema immunitario e stimola la circolazione sanguigna. Inoltre, combatte il senso di spossatezza. È, poi, una grande fonte di vitamina C ed è impiegata anche per creme e prodotti anti-età e tonificanti. Senza dimenticare, infine, la delicata eau de parfum estratta dai petali del fiore.
Anche in cucina, come già accennato, la rosa selvatica è un interessante ingrediente. Con le sue bacche, ad esempio, si possono preparare delle ottime marmellate a base di vitamina C o, più semplicemente, è possibile usare l’essenza di rosa per profumare e insaporire dei dolci. Tra questi, uno in particolare merita menzione.
Ka’k el-Warqa: il dolce all’essenza di rosa
È la ka’k el-warqa, il dolce all’essenza di rosa della pasticceria locale tradizionale. Si tratta di un goloso pasticcino a base di mandorle e con una forma a ciambella. Forse, di origine andalusa, la ka’k el-warqa sarebbe stata introdotta in Tunisia nel XVII secolo, durante la Reconquista spagnola che costrinse i moriscos a emigrare. Oggi questo è il dolce tipico di Zaghouan, dove la sua produzione rispetta fedelmente i metodi di preparazione tradizionali.
Consumato soprattutto durante la aid al-Fitr, esso è facilmente riproducibile nei contesti domestici e i suoi ingredienti sono pochi e semplici: sono necessari la farina di mandorle, il burro, lo zucchero a velo, la farina, un pizzico di sale e l’acqua di nesri. Si ottengono, così, due parti che vengono unite prima della cottura in forno: un corposo ripieno e una sottile sfoglia arrotolata intorno.
La rosa canina è, dunque, un fiore straordinario e dalle molteplici potenzialità, e la sua coltivazione a Zaghouan crea un valore aggiunto al tranquillo borgo tunisino che cerca di mettersi in luce anche attraverso il Festival En-nesri.
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