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C’è un filo invisibile che collega le città del Mediterraneo durante il Carnevale: un filo fatto di musica, maschere, sfilate e dolci profumati, che rievoca antichi riti di passaggio e celebrazioni collettive.
Le Radici del Carnevale Mediterraneo
Dalle eleganti maschere veneziane alle scatenate sfilate di Cadice, dai carri fioriti di Nizza ai riti pagani della Grecia, il Carnevale nel mediterraneo è un mix affascinante di storia, arte e cultura popolare. Ma come nasce questa tradizione?
Il Carnevale, prima di essere una festa di maschere e carri, era un momento di libertà e ribaltamento dell’ordine sociale. Alcuni degli elementi che lo contraddistinguono sembrano risalire ai Saturnali, antiche feste pagane romane, durante i quali gli schiavi potevano comportarsi da padroni. Ricordano anche le celebrazioni dionisiache della Grecia classica, in cui il vino e la danza avvicinavano gli uomini agli dèi.
Il Carnevale, come lo conosciamo oggi, affonda però le sue radici nel Medioevo, un periodo in cui la Chiesa cristiana cercava di offrire al popolo un’ultima occasione di festa prima dell’inizio della Quaresima, un tempo di penitenza e digiuno.
Durante il Medioevo, il Carnevale rappresentava un momento di “libertà temporanea” in cui le convenzioni sociali venivano sospese e il mondo sembrava ribaltarsi. La Festa dei Folli, ad esempio, era un evento in cui servitori e padroni scambiavano i ruoli, i religiosi si vestivano in modo profano, e i folli avevano il diritto di parlare e agire senza restrizioni. Con il Rinascimento, la festività si arricchì di balli, mascherate e processioni, ma mantenendo sempre quell’atmosfera di ribellione e divertimento prima del rigore della Quaresima.
La sua evoluzione è più legata alle tradizioni medievali del “mondo alla rovescia“, dando vita a una festa che, pur nei suoi eccessi, cercava di mantenere un equilibrio tra il piacere e la disciplina imposta dalla religione. Ed è proprio questa fusione tra rito sacro e profano che ha dato vita alle colorate tradizioni di Carnevale che colorano il Mediterraneo.
Italia: le celebri maschere veneziane
Il Carnevale di Venezia è uno tra i più iconici al mondo, sinonimo di arte e cultura. Le sue origini medievali si intrecciano con la cultura aristocratica veneziana: si trattava di un evento attesissimo nel Settecento. Le maschere, infatti, permettevano ai veneziani di annullare le rigide differenze sociali che caratterizzavano la società di quel tempo: dietro un volto di cartapesta, anche un servo poteva sembrare un nobile.
Tra le maschere più riconoscibili spicca La Bauta, la maschera simbolo del Carnevale di Venezia, che consente a chi la indossa di mantenere il completo anonimato. Di colore bianco e dalla forma squadrata con il mento pronunciato, è completata da un ampio mantello nero e un cappello a tre punte.

La Moretta, una maschera ovale e nera, solitamente realizzata in velluto, esaltava la delicatezza del volto femminile. La sua caratteristica più insolita era il modo in cui veniva indossata: non aveva lacci né nastri, per cui le donne la tenevano sul viso stringendo tra i denti un piccolo bottone interno. Rappresenta l’impossibilità di parlare, un concetto che simboleggia la silenziosa osservazione della società e che contribuisce a mantenere l’anonimato ed alimentare il fascino di chi la indossa.
Il Medico della Peste è forse la maschera più inquietante e immediatamente riconoscibile di tutte. Il lungo becco bianco, gli occhi coperti da lenti tonde e il mantello nero creano un’immagine tanto enigmatica quanto carica di storia. Completa il travestimento un ampio mantello scuro, guanti e un bastone. A differenza delle altre maschere, questa figura non nasce dal Carnevale, ma affonda le sue radici in un periodo ben più drammatico: quello delle epidemie di peste che devastarono l’Europa tra il XVII e il XVIII secolo.
La festa culmina con il Volo dell’Angelo, un evento spettacolare in cui una figura di spicco della città scende dal campanile di Piazza San Marco, salutando la folla sottostante. Quest’anno, il Carnevale di Venezia 2025 celebra il 300° anniversario della nascita di Giacomo Casanova con il tema “Il tempo di Casanova”. L’edizione 2024, invece, è stata dedicata al 700° anniversario della morte di Marco Polo.
Il Carnevale in Italia è anche un tripudio di dolci tipici che variano da regione a regione. A Venezia non possono non accompagnare i festeggiamenti le frittelle di Carnevale, spesso ripiene di crema o cosparse di zucchero a velo.
Il Carnevale satirico di Cadice
Il Carnevale di Cadice ha radici profonde, che risalgono al XVI secolo, un periodo in cui la città, grazie alla sua posizione strategica come importante porto commerciale, era un punto di incontro tra le diverse culture dei popoli del Mediterraeo. Si ritiene che l’influenza della Repubblica di Venezia abbia avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle tradizioni carnescialesche di Cadice, dati gli stretti legami commerciali.

Proprio dalle abitudini veneziane, la città andalusa ha tratto l’usanza delle maschere e dei corni che, nel corso dei secoli, sono stati trasformati e adattati ad una concezione completamente diversa del Carnevale. Mentre il Carnevale veneziano si caratterizza per il suo aristocratico anonimato e la raffinatezza dei costumi, quello di Cadice ha sviluppato una connotazione popolare e irriverente, dove la satira sociale e politica sono al centro della scena.
La caratteristica distintiva di questo evento è la presenza delle chirigotas, gruppi musicali che si esibiscono con canzoni parodiche e irriverenti. Cantano in rima, scrivono testi pungenti e canzoni dal contenuto giocoso, ma sempre ricche di riferimenti alla cronaca e agli avvenimenti più rilevanti. Non c’è tema che sfugga alla loro ironia: dalle vicende politiche locali e nazionali, agli scandali mondani, fino ai temi di attualità che infiammano i dibattiti pubblici. I cadicensi attraverso la musica, la danza e il teatro, portano avanti una forma di satira che prende di mira persino i membri della famiglia reale spagnola.
La festa culmina nel Gran Finale, che ha luogo il venerdì di Carnevale e prosegue fino al mattino successivo. Animano le strade sfilate di carri, maschere e musicisti. Non possono mancare le peñas, i circoli che organizzano feste gastronomiche all’aperto, dove i partecipanti possono degustare i prodotti tipici di Cadice, come il pesce fritto e le tapas. Le coplas, canzoni popolari, vengono interpretate in pubblico, celebrando la tradizione musicale locale e dando vita a veri e propri spettacoli all’aperto.
Il Carnevale di Nizza e la Battaglia dei Fiori
Ogni anno, migliaia di turisti e residenti si riuniscono per celebrare un carnevale che affonda le radici nel Medioevo, quando si festeggiava l’arrivo della primavera. Il Carnevale di Nizza è un’esplosione di colori, suoni e tradizioni che trasforma la città in un palcoscenico vivace, lungo la meravigliosa Costa Azzurra. Le prime testimonianze risalgono al XIII secolo, rendendolo così tra i più grandi e antichi al mondo; oggi è famoso per le spettacolari parate e per la coloratissima Battaglia dei Fiori.
I festeggiamenti prendono il via con la parata dei carri allegorici, che percorrono il lungomare Promenade des Anglais, uno dei luoghi simbolo della città. I carri, vere e proprie opere d’arte, sono realizzati con maestria e raccontano storie allegoriche che spaziano dalla politica alla cultura pop, spesso parodiando temi d’attualità. Il momento culminante della sfilata è il passaggio del “Re del Carnevale”, una figura simbolica che rappresenta l’anima della festa e, secondo tradizione, affronta la sua morte simbolica al termine dei festeggiamenti, segnando la fine di questa celebrazione straordinaria.

Uno degli eventi più affascinanti ed attesi del Carnevale di Nizza è la Battaglia dei Fiori (Bataille de Fleurs). Carri riccamente decorati con fiori freschi e coloratissimi attraversano le strade della città, lanciando petali e bouquet alla folla entusiasta. Le strade si riempiono di un’esplosione di colori e profumi, creando un’atmosfera magica in cui la bellezza della natura si fonde con l’energia festosa dei partecipanti.
Il Carnevale di Nizza è anche noto per i suoi costumi incredibili e le maschere artistiche che trasformano la città in un mondo fantastico. Tra abiti sgargianti, maschere elaborate e paillettes, i festeggianti si immergono totalmente nella magia del carnevale. Le strade diventano un palcoscenico dove balli, risate e colori sono protagonisti di una festa imperdibile.
E poi ci sono le prelibatezze culinarie del Carnevale. I dolci tipici, come le bugnes (frittelle croccanti simili alle chiacchiere italiane) e le merveilles (piccole frittelle ricoperte di zucchero a velo), sono il perfetto accompagnamento ai festeggiamenti.
Grecia: Il Patrino Karnavali
Il Carnevale di Patrasso è il più grande e spettacolare della Grecia, una festa che cattura l’essenza della tradizione greca e richiama migliaia di visitatori ogni anno, tra sfilate di carri allegorici, balli in maschera e un’atmosfera di euforia collettiva.
Uno degli eventi più suggestivi e significativi del Carnevale di Patrasso è il rogo del “Re Carnevale”. Questo momento simbolico segna la fine dei festeggiamenti e l’inizio della Quaresima, una perfetta unione tra il folklore greco e la tradizione cristiana. Il “Re Carnevale”, figura che rappresenta il caos e l’eccesso che caratterizzano il periodo carnevalesco, viene bruciato in un grande falò come atto di purificazione. Bruciare il fantoccio del “Re Carnevale” non è solo una tradizione che segna la fine dei festeggiamenti, ma anche un rituale di rinascita che prepara la comunità a vivere la Quaresima con uno spirito rinnovato.
Le origini di questo rito affondano le radici nelle antiche celebrazioni dionisiache, dove il fuoco veniva utilizzato per onorare le divinità e purificare la comunità. Così, il rogo del “Re Carnevale” diventa un rituale che fonde tradizioni pagane e cristiane, simbolizzando il passaggio dalla gioia e dal caos del Carnevale alla sobrietà e alla riflessione della Quaresima. È un atto che racchiude in sé una forte carica simbolica, legata alla necessità di affrontare il futuro con serenità e purificazione.

Durante il Carnevale di Patrasso, le tradizioni culinarie sono altrettanto importanti e invitanti. Tra i dolci tipici che accompagnano i festeggiamenti, le loukoumades – piccole frittelle croccanti immerse nel miele – sono un vero e proprio must, insieme al baklava, dolce ricco di noci e miele che conquista ogni palato. Queste prelibatezze, preparate con ingredienti freschi e genuini, sono il perfetto complemento per un Carnevale che celebra la vita e la comunità.
Tunisia: Il Carnevale estivo di Sousse
Ogni Carnevale del Mediterraneo riflette l’identità della città che lo ospita. Venezia affascina con il suo mistero, Cadice irride il potere con la satira, Nizza sboccia tra petali e colori, Patrasso infiamma le notti con il suo spirito dionisiaco e Sousse celebra il legame tra il mare e il deserto. Culture diverse, storie millenarie e una stessa voglia di festa.
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