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Ogni anno, in Turchia, la Cappadocia attrae visitatori da tutto il mondo grazie ai suoi paesaggi unici e al ricco patrimonio culturale che vanta quattro millenni di storia. Oggigiorno la notorietà di questa regione è, oltretutto, alimentata dall’organizzazione di numerosissimi tour in mongolfiera, che rappresentano una significativa fonte di entroiti per l’economia locale e un’importante attrattiva turistica.
Sulla scia di questo successo, per l’anno corrente è stato riconfermato il Festival delle Mongolfiere, un evento con cadenza annuale nato nel 2002 per promuovere l’esperienza unica dei flying balloon grazie ai quali è possibile assaporare il panorama mozzafiato della Cappadocia dall’alto. Centinaia di mongolfiere variopinte invaderanno, così, i cieli della città di Ürgüp, dando vita a uno spettacolo senza eguali.
Non resta che esplorare i dettagli dell’evento, previsto dall’11 al 13 agosto, ma non senza aver prima dedicato qualche paragrafo alle meraviglie che ha da offrire la terra che ospiterà il tanto atteso Cappadocia International Balloon Festival 2024.
La Cappadocia delle meraviglie
La Cappadocia è una regione dai confini non ben definiti, situata nel cuore della penisola anatolica e famosa per le sue formazioni rocciose uniche al mondo. Tra le sue più belle località si menzionano Ürgüp, Nevşehir, Uçhisar, Kayseri e Göreme. Quest’ultima è stata riconosciuta museo a cielo aperto, entrando a far parte del patrimonio mondiale UNESCO nel 1985, per i suoi splendidi paesaggi vulcanici modellati dall’erosione, per le preziose testimonianze artistiche bizantine post-iconoclastiche e per le tracce abitative risalenti al IV secolo.
Ciò che rende unica la Cappadocia è la sua peculiare conformazione geologica, non rintracciabile in nessun’altra parte del mondo. L’attuale aspetto di questa regione è frutto della combinazione, nel corso di milioni di anni, di intense attività eruttive, tettoniche ed erosive, che hanno costituito le attuali formazioni rocciose.
In origine, l’area era ricoperta dalle acque di un mare poco profondo, i cui sedimenti, esposti agli agenti esterni, hanno lasciato vaste formazioni di tufo; queste rocce sedimentarie sono poi state coperte da cenere e lava ed erose durante lunghi periodi, dando vita al paesaggio odierno ricco di grotte, cavità e piramidi di origine vulcanica.
Queste ultime sono tra le maggiori, e più note, peculiarità geologiche della Cappadocia e vengono chiamate “camini delle fate”. La Cappadocia ospita, però, anche numerosi canyon e valli, alcuni dei quali nati dall’erosione dei corsi d’acqua, e vere e proprie città sotterranee scavate nella morbida roccia di tufo.
Le antiche tracce della presenza umana sono un’altra delle ricchezze di questa terra. Il vasto patrimonio storico e culturale della Cappadocia si deve, in effetti, alle numerose civiltà che hanno abitato questa regione nel corso di millenni: ittiti, persiani, greci, romani, bizantini e selgiuchidi.
I camini delle fate
Le principali attrazioni della Cappadocia sono proprio i camini delle fate, colonne rocciose rastremate e sormontate da un cono più compatto e duro, ma dello stesso materiale vulcanico (tufo) del pilastro sottostante. Note in turco come Peri Bacaları, queste straordinarie formazioni dalla struttura a fungo si sono originate a partire dal tardo Miocene, 10 milioni di anni fa.
I camini delle fate possono raggiungere altezze considerevoli, anche di 50 metri, come menzionato e illustrato nella dissertazione: A Fascinating Gift from Volcanoes: The Fairy Chimneys and Underground Cities of Cappadocia di Attila Ciner e Erkan Aydar, e possono, altresì, variare in parte anche nella forma.
L’incantevole e peculiare sagoma dei Peri Bacaları turchi ha alimentato nel tempo diverse leggende sulla loro formazione. Secondo alcune credenze locali, un tempo le terre della Cappadocia erano abitate da giganti e creature fatate. Si ritiene che i camini rocciosi fossero abitati da fate e che queste emergessero solo di notte, per poi ritornare nelle loro case alle prime luci dell’alba.
Il Festival delle mongolfiere
L’indiscussa bellezza paesaggistica della Cappadocia sarà al centro dell’evento che a breve tornerà a colorare i cieli della Turchia. Per quest’anno, si stima una partecipazione al Festival di circa 250 mongolfiere, in partenza dalla città di Ürgüp. Saranno presenti anche alcuni palloni aerostatici “speciali”, dalle forme bizzarre, simili a macchine, contenitori, case e animali.
L’evento sarà, dunque, spettacolare e attirerà migliaia di turisti da tutto il mondo. Negli anni, esso è, infatti, evoluto notevolmente ed è cresciuto di dimensioni. Nato dalla volontà di alcuni appassionati “balloonists“, man mano il Festival si è espanso, accrescendo la propria popolarità e arricchendosi di eventi competitivi, intrattenimenti e attività culturali. Il Balloon Festival è divenuto, così, l’occasione perfetta per i balloonists di pavoneggiare le proprie abilità e, al contempo, per il pubblico di curiosi, di assistere a un evento “variopinto”.
Tra gli eventi in programma si segnala anche il Night Glow, che consiste nell’illuminazione delle mongolfiere stazionate a terra al calar della sera. La compresenza dei molteplici palloni aerostatici creerà uno spettacolo di luci ammaliante e irresistibile, in particolar modo, per gli appassionati di fotografia.
Cielo e terra si trasformeranno, pertanto, in splendide tele colorate.
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