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Da schiava a Haseki: Roxelana, la donna che sconvolse il Topkapı

La potente storia d'amore tra Roxelana e il sultano turco Solimano I: un amore leggendario che ha segnato un'epoca.

Maya Rao by Maya Rao
9 Aprile 2025
in Eccellenze, Turchia
Reading Time: 5 mins read
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Roxelana

Ritratto di Roxelana, attribuito a Tiziano. Via Wikimedia Commons.

Contenuti

  • Un amore venuto da lontano: le origini di Roxelana
  • Da Roxelana a Haseki Hürrem Sultan
  • Consigliera politica e filantropa
  • Il sultanato delle donne

Innumerevoli sono quelle storie fantastiche legate a giovani donne dagli umili natali che, innamorandosi di uomini di potere e unendovisi in matrimonio, acquisiscono a loro volta il loro status. Ma, nella lunga sequela delle civiltà che si sono susseguite nell’area mediterranea, vi è una relazione che, sopra a tutte, cambiò la storia, trasformando radicalmente secoli di tradizioni e usanze prestabilite: si tratta dell’amore leggendario tra Roxelana, concubina ucraina, e il “Magnifico” sultano turco Solimano I.

Un amore venuto da lontano: le origini di Roxelana

La potente storia d’amore tra il sultano e la concubina inizia immersa nella tragedia. Aleksandra Anastasija Lisowska, questo il vero nome di Roxelana, nacque nel 1504 in Rutenia, oggi parte della moderna Ucraina. Figlia di un prete ortodosso, venne rapita dai Tatari di Crimea ancora giovanissima, tra il 1512 e il 1520, durante il regno di Selim I.

Portata a Caffa, città nota per essere colonia commerciale genovese dove, tra i tanti beni di scambio, venivano inclusi anche gli schiavi, venne acquistata per conto della famiglia reale ottomana, entrando a far parte a soli 16 anni, nel 1520 circa, dell’harem imperiale del nuovo sultano, Solimano I, succeduto al padre dopo la sua improvvisa e prematura scomparsa.

Portata al cospetto del giovane regnante, più grande della ragazza di circa dieci anni, Aleksandra sconvolse ogni schema prefissato dalle secolari regole relative alle relazioni dei sultani. Solitamente, infatti, un sultano soleva avere relazioni con più concubine, per una maggiore possibilità di avere Şehzades, principi ed eredi al trono. Una volta nato il figlio maschio, il regnante interrompeva la relazione con la madre del figlio, lasciandole la possibilità di educarlo e seguirlo nei distretti (o sanjak) di cui sarebbero divenuti governatori.

Proprio Solimano stesso, seguendo questa regola tramandata negli anni, al momento della salita al trono aveva già un figlio maschio, erede al trono: Mustafa, nato dalla relazione con Mahidevran Hatun, che deteneva la carica privilegiata di Baş Kadın o madre del figlio più grande. Conosciuta Roxelana, tuttavia, le regole cambiarono.

Da Roxelana a Haseki Hürrem Sultan

Aleksandra diventò sin da subito la favorita di Solimano, rompendo ogni regola prestabilita. Il sultano diede un nome alla donna, neoconvertita all’Islam: Hürrem, o “la gioiosa”. Con lei iniziò, dal 1521, una relazione monogama, durata fino alla morte della donna. Dall’amore tra il sultano e Hürrem nacquero ben cinque figli: Mehmed, Abdullah, Cihangir, Bayezid e Selim, quest’ultimo destinato a divenire il successore di Solimano. Ebbero anche una figlia: Mihrimah Sultan, annoverata tra le principesse ottomane più potenti della storia.

Il proseguimento della relazione tra il sultano e la concubina dopo la nascita di Mehmed non fu l’unica tradizione ad essere rotta. Solimano, infatti, per amore liberò Hürrem dal suo status di schiavitù. Divenuta una donna libera, il sultano portò la relazione a un livello superiore: nel 1533 sposò Hürrem, che divenne così Haseki, o consorte imperiale, un titolo mai esistito fino ad allora, in quanto i sultani erano soliti sposare solitamente nobili principesse straniere.

Roxelana e Solimano, via Wikimedia Commons.

Tale ascesa non fu ben recepita nell’harem del Magnifico. Mahidevran Hatun vide sfuggirsi l’alto status di Baş Kadın dalle mani: si narra di come cadde ancor più in disgrazia quando, per gelosia, aggredì fisicamente Hürrem, picchiandola selvaggiamente e venendo scoperta da Solimano, che ruppe ogni rapporto con l’ex favorita. Si narra inoltre di come la madre del sultano, Hafsa Sultan, morì dal dispiacere causato dai continui dissapori con la nuora, non accettando mai la relazione che ebbe col figlio.

Consigliera politica e filantropa

Una volta che la madre del sultano, che deteneva l’alta carica di Valide Sultan, morì, Hürrem venne messa a capo dell’harem, divenendo la consigliera più fedele di Solimano. Numerose sono le lettere che i due innamorati si scambiavano nei lunghi periodi di assenza del sultano per via delle numerose campagne militari portate a termine da Solimano: Hürrem si faceva carico di riferire i fatti di corte. Non solo: la donna presenziava ai concili reali del marito, tramite una finestra velata.

Tale prominenza della donna nella vita politica del sultano diede adito ad accuse pesantissime nei suoi confronti. Negli anni, imputarono alla sua influenza sia la decisione di Solimano di far uccidere sia Ibrahim Pashā, suo amico e fidato consigliere, e persino il primo figlio, Mustafa, per alto tradimento, così da far salire sul trono i propri figli. Ancor oggi, numerosi documenti sono al vaglio degli studiosi per comprendere la verità: il giovane principe, infatti, era sostenuto dalla potente forza dei Giannizzeri; si cerca ancora di capire se esistesse l’intenzione nel ragazzo di detronizzare il padre.

Hürrem Sultan fu tra le prime a dare piena fiducia a Mimar Sinan, destinato a divenire l’architetto capo dell’impero ottomano. Gli vennero commissionate opere ammirabili ancora oggi: tra di esse si ricordano il Complesso Haseki Sultan e il Haseki Hürrem Sultan Hamamı. Numerose, infine, sono le struggenti poesie d’amore scritte per la donna da Muhibbi, nome di penna scelto da Solimano, che definiva Hürrem come

Mia amica più sincera, mia confidente, la mia stessa esistenza, mia Sultana, il mio unico e solo amore. […] La mia Istanbul, la mia Caraman, la terra della mia Anatolia, il mio Badakhshan, la mia Baghdad e il Khorasan. […] Canterò per sempre le tue lodi: io, amante dal cuore tormentato, Muhibbi dagli occhi pieni di lacrime, sono felice.

Il sultanato delle donne

Nonostante l’altissima carica raggiunta da Roxelana, la donna non arrivò mai a divenire Valide Sultan. Morì in seguito a una lunga e sconosciuta malattia nel 1558, lasciando vedovo l’affranto Solimano, che le sopravvisse per altri 8 anni. Il sultano non smise mai di amare la donna: si narra di come fece distruggere ogni strumento musicale per non disturbare il riposo della moglie sofferente.

Hürrem Sultan divenne la figura che diede il via al periodo noto come “Sultanato delle donne”: anni di intrighi e giochi di potere alla corte ottomana. Una volta rotta la tradizione, anche il successore di Solimano, Selim II, sposò la sua favorita, Nurbanu Sultan. Non mancarono negli anni i colpi di scena: celebre è l’ordine dell’omicidio di Kösem Sultan, amatissima Valide Sultan vissuta decenni dopo Hürrem, da parte di Turhan Sultan, ultima figura ad essere annoverata tra le più potenti Valide del Sultanato delle donne.

Ancora oggi, la figura di Roxelana viene ampiamente celebrata. A Mariupol, dal 2007, esiste una moschea dedicata alla figura della Sultana venuta dall’Est. In Turchia, in anni recenti, la storia di quest’amore leggendario è stata raccontata ne Il Secolo Magnifico, acclamatissima serie TV giunta fino in Italia.

Nonostante le numerose luci e ombre che gli anni produssero su Hürrem, la storia tra Solimano e la Sultana resta leggendaria. Le struggenti parole del sultano per “la mia dolcezza, la mia rosa, l’unica che non mi angoscia in questo mondo” sono impresse nella storia, raccontando una relazione capace di spaccare le tradizioni prestabilite, dando vita a un amore senza precedenti, impareggiabile e ancora oggi celebrato.

 

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Classe '97, umanista digitale, appassionata di storia, cultura, costumi e tradizioni. Ogni volta che scrive un articolo, impara sempre qualcosa di nuovo.

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