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Montalbano e Kostas Charitos: due personaggi vicini e allo stesso tempo lontani. Nel campo del giallo, l’Italia possiede un personaggio quasi imbattibile: il commissario Salvo Montalbano. Legato indissolubilmente ad Andrea Camilleri, protagonista di 28 romanzi e di svariate raccolte, è ammirato e amato ormai in tutto il globo. Non a caso, i libri sono stati tradotti in molteplici lingue; il siciliano utilizzato nella scrittura, inframmezzato alla narrazione, è divenuto ormai un caso studio. Ma forse molti non sanno che il commissario siciliano ha un celebre corrispettivo greco: Kostas Charitos, definito anche il “fratello greco di Maigret”. Chi è questo personaggio? Chi il suo autore?
Petros Markaris, creatore di Kostas Charitos
Il commissario Kostas Charitos è la “creatura” di un notissimo autore armeno, naturalizzato greco: Petros Markaris. Nato a Istanbul nel 1937, lo scrittore e drammaturgo è particolarmente noto per aver collaborato col celebre regista greco Theodōros Angelopoulos, scomparso a causa di un gravissimo incidente, lasciando incompiuto un film che avrebbe visto, tra i protagonisti, l’attore italiano Toni Servillo.
Ma ciò che maggiormente ha dato fama a Markaris, senza dubbio, è la nascita del commissario Charitos. La prima apparizione dell’ufficiale avviene nel 1995, nel libro Ultime della notte. Da allora, e almeno fino al 2021, il commissario è apparso in 15 romanzi, tradotti in turco, spagnolo, tedesco, francese e italiano.
Un personaggio immerso nella “sua” Atene
Di servizio nella capitale greca, Kostas Charitos è coinvolto in numerose indagini: l’approccio unico del commissario è ciò che maggiormente tiene “incollati” i lettori al libro, in attesa di arrivare fino in fondo al mistero. A differenza di Montalbano, il cui “filo rosso” con la “sua” Livia si allunga e si accorcia, Charitos è sposato, ha una figlia e un genero. Questi tre personaggi hanno una particolarità importante: sebbene abbiano tutti i loro difetti (si pensi alla moglie Adriana, tv dipendente e litigiosa), assumono tutti un ruolo chiave nell’aiutare il commissario a risolvere i casi.
Le descrizioni di Markaris, attraverso il punto di vista di Charitos, sono puntigliose, al dettaglio. Il commissario è disilluso e amareggiato, avendo assistito alla fase storica della “dittatura dei colonnelli”. Tuttavia, non gli manca l’ironia, e quell’umanità perfettamente ritrovabile nella vita di ogni giorno.
Basti pensare alla totale immersione nella “sua” Atene: descritta con la bravura di una guida turistica, Charitos non ne sopporta, ad esempio, la costante confusione. Non è insolito, dunque, leggere le “lamentele” sugli ingorghi stradali. Questo e le situazioni costantemente vissute, rendono Kostas Charitos un eroe umano, vicino al cuore dei lettori, non inarrivabile: un personaggio che potrebbe aggiungersi all’Olimpo dei propri preferiti, una volta immersisi nella sua vita, allo stesso tempo ordinaria e straordinaria.
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